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Riforma dei derivati, shorti selling e cds: ecco cosa vuole fare la Ue

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro rialzo dei tassi di mercato con lo spread 2-10 anni rimasto in prossimità di 120pb. Poco mossi anche gli spread dei paesi periferici sul comparto decennale. Le borse europee hanno chiuso in lieve ribasso. Ieri la Commissione Europea ha presentato la proposta che sarà poi discussa dal Parlamento Europeo e dagli Stati membri per la riforma del mercato dei derivati, delle vendite allo scoperto e dei cds.

Nel caso dei derivati l’obiettivo è quello di renderli standardizzati per facilitarne l’identificazione e la valutazione del rischio. Qualora il rischio fosse troppo elevato, l’Esma (l’autorità europea attiva dal 2011) avrà il potere di bloccarne gli scambi. Le transazioni dovranno essere registrate in speciali banche dati a disposizione delle autorità di vigilanza. Inoltre è previsto un incentivo ad un uso maggiore di casse di compensazione (clearing house) mediante la previsione di più favorevoli regole in termini di assorbimenti patrimoniali.

Sul fronte delle vendite allo scoperto azionarie, andranno comunicate ai regolatori al raggiungimento della soglia dello 0,2% del capitale, ed ai mercati al raggiungimento dello 0,5%. Inoltre le vendite non dovranno essere completamente nude (naked), ossia gli operatori dovranno avere a disposizione il titolo entro 3 giorni, pena il regolamento in contanti ed il rischio di una multa.

Sul mercato monetario segnaliamo che negli ultimi giorni, si sta registrando un sensibile rialzo dei tassi Ois, malgrado il calo dei tassi Euribor di analoghe scadenze. Ad esempio l’Ois a 12 mesi nell’ultima settimana è passato da 0,60% a 0,73%. Si tratta verosimilmente di rialzi in vista della scadenza delle operazioni di rifinanziamento Bce a fine settembre. Sul fronte aste governative oggi sono attese le emissioni di bond a 10 e 30 anni della Spagna fino a 4Mld€ e oltre 10Mld€ di bond francesi, inclusi una parte indicizzata all’inflazione.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo in una giornata in cui gli indici azionari hanno chiuso in rialzo. In particolare l’indice Nasdaq100 ha chiuso in recupero per il sesto giorno consecutivo, mettendo a segno un nuovo massimo dalla metà dello scorso maggio.

I dati sulla produzione industriale di agosto sono risultati in linea con le attese, a fronte però di una revisione al ribasso dei dati di luglio. Complessivamente i volumi scambiati sul mercato azionario si sono comunque mantenuti al di sotto della media dell’anno. L’attenzione oggi sarà concentrata soprattutto sulle indicazioni del comparto manifatturiero di Filadelfia.

Valute: euro ancora in prossimità di 1,30 vs dollaro, sulla scia dell’attesa delle prossime mosse Fed, sebbene l’incontro del 21 settembre potrebbe non essere ancora decisivo a tal scopo. Per oggi ribadiamo la resistenza a quota 1,3030 prima di ipotizzare un movimento più ampio fino a 1,3250.

Yen poco mosso durante la notte dopo il forte deprezzamento di ieri. Il primo ministro Kan si è impegnato oggi a continuare le misure atte a frenare la corsa dello yen qualora sia necessario. Ieri il governo è intervenuto per la prima volta dal 2004 vendendo Yen sul mercato per un controvalore stimato dal Wsj intorno ai 20Mld$. Le vendite sarebbero avvenute in tutte le sessioni (nipponica, europea ed Usa).

Verso dollaro il deprezzamento si è fermato poco al di sotto dell’area di resistenza 86, valida anche per oggi. Verso euro un livello di resistenza si colloca a circa 112,60, da dove passa la media mobile esponenziale a 100 giorni. Ennesimo record dello yuan cinese vs dollaro.

Oggi è attesa l’audizione di Geithner, che potrebbe richiamare la Cina a movimenti più rapidi sul mercato valutario, in vista della pubblicazione del Foreign Exchange Report di metà ottobre.

Materie Prime: giornata negativa per la gran parte delle commodity, con tutti gli indici GSCI settoriali che hanno chiuso in ribasso. In calo il greggio Wti (-1%), nonostante i dati sulle scorte leggermente peggiori delle attese. A penalizzarla la notizia della imminente riapertura dell’oleodotto della Enbridge. Tra i preziosi, l’oro (-0,2%) ritraccia leggermente dai massimi storici toccati ieri, mentre l’argento (+0,7%) ha raggiunto i massimi dal marzo 2008. In calo i metalli industriali. Tra gli agricoli si arresta il rialzo dello zucchero (-2,2%), peggiore commodity del giorno, su attese di una produzione maggiore del previsto in India.

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