Riforma pensioni: la doppia uscita di Tridico. Ecco come funziona
Tante le proposte avanzate nelle ultime settimane per sostituire Quota 100 che andrà in soffitta a fine 2021. Tra le tante merita particolare attenzione quella che arriva dal numero uno dell’Inps, Pasquale Tridico che ha proposta una sorta di sistema a doppia uscita. Vediamo di che si tratta.
Riforma pensioni: la proposta del presidente Inps
Il presidente dell’istituto nazionale di previdenza sociale ha proposto di andare in pensione a 62-63 anni, con il sistema contributivo, con uno scalone di 5-4 anni che permette poi di ricalcolare l’assegno pensionistico a 67 anni seguendo i criteri del sistema retributivo.
Quindi, secondo le intenzioni di Tridico, si riceverà a 62 anni un assegno calcolato con il sistema contributivo nel senso che, ai fini del calcolo si terrà conto della retribuzione annua, dei contributi di ogni anno sulla base dell’aliquota di computo e infine del montante individuale che si ottiene sommando i contributi di ciascun anno opportunamente rivalutati sulla base del tasso annuo di capitalizzazione derivante dalla variazione media quinquennale del PIL determinata dall’ISTAT.
Al montante contributivo, poi, dovrà essere applicato il coefficiente di trasformazione, che varia in funzione dell’età del lavoratore, al momento della pensione.
Poi, decorsi i 4-5 anni, a 67 anni, al contribuente potrà essere riconosciuta la pensione di anzianità calcolata con il sistema retributivo, tenendo conto cioè di tre elementi. In primis, l’anzianità contributiva, poi la retribuzione/reddito pensionabile, e infine l’aliquota di rendimento.
Le critiche dei sindacati
Immediata la reazione dei sindacati che si sono detti fortemente contrari alla riforma pensioni proposta da Tridico.
In particolare, Cgil, Cisl e Uil hanno bocciato completamente il nuovo sistema a doppia uscita.
“Ci opponiamo all’introduzione di sistemi penalizzanti nel calcolo dell’importo della pensione. Non ci piace l’ipotesi di spacchettare in due l’assegno come propone Tridico”, ha dichiarato Roberto Ghiselli, segretario Cgil. Il segretario della Cisl, Ignazio Ganga, concorda:
“Non ci sembra idonea l’idea di una pensione pagata in due rate. La flessibilità in uscita è comunque un’esigenza colta da tutti, anche dal presidente Inps. Bisognerà confrontarsi con il Governo per capire come costruirla. Siamo fiduciosi”