Riforma pensioni: via quota 100 arriva l’anticipo a 64 anni con penalizzazioni
Mandare in soffitta quota 100, l’anticipo pensionistico con 62 anni di età e 38 di anzianità contributiva è l’obiettivo del governo Conte che starebbe mettendo a punto una serie di opzioni.
Riforma pensioni allo studio del governo
Così a quanto si apprende sul tavolo del governo vi sarebbe una nuova forma di flessibilità più restrittiva, con almeno 64 anni d’età e 38 di contributi, una sorta di quota 10o ma con penalizzazioni.
Come spiega il Sole 24 Ore, obiettivo è quello di una spesa da 5 miliardi di euro nel primo anno, da far scendere a 3 o 4 miliardi negli anni successivi contro gli 8 miliardi di euro l’anno previsti per l’entrata a regime di quota 100.
In sostanza il governo Conte potrebbe proporre ai sindacati un anticipo per chi ha 64 anni e 38 di contributi, ma con una penalizzazione intorno al 3% per ogni anno d’anticipo. Il che vuol dire che l’assegno alla fine potrà essere più basso anche del 12%, per chi sceglie il ritiro già a 64 anni.
Altra misura che starebbe studiando l’Esecutivo circa la riforma pensioni riguarda le agevolazioni per i lavoratori gravosi, che potrebbero non avere le penalizzazioni in caso di anticipo pensionistico. In sostanza si prevede la riduzione del requisito anagrafico a 62 anni, una sorte di quota 100 per i lavori gravosi.
Esodati e opzione donna nella legge di bilancio 2021
Nella legge di bilancio 2021, approvata alla Camera e ora passata al Senato per l’ok definitivo, si prevede, rimanendo in tema previdenziale al via libera alla nona salvaguardia per 2.400 esodati con un costo di 34,9 milioni per il 2021, nonché la proroga di un anno dell’opzione donna e dell’ape sociale, il riconoscimento dell’annualità contributiva anche a favore dei lavoratori dipendenti impiegati in regime di part-time verticale, la rimodulazione dell’aliquota contributiva per lo sblocco degli indennizzi per la cessazione definitiva dell’attività commerciale.