Società

Riformare le pensioni? Sì, ma sul modello cileno

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Con circa 2 mila miliardi di debito, il sistema pensionistico italiano dimostra di non aver finora funzionato. Come riformarlo? Una proposta arriva da Elisa Serafini, la ventiseienne blogger sostenitrice del tea party Italia, Elisa Serafini, che dalle colonne dell’Linkiesta suggerisce di prendere spunto dalla riforma del sistema cileno, considerato uno dei migliori al mondo.

“La riforma delle pensioni in Cile, paese più ricco del Sud America, e uno tra i più alti al mondo per sviluppo umano (HDI), fu messa in atto durante l’inizio degli anni 80 dello scorso secolo da Josè Piñera, giovane economista laureato ad Harvard e specializzato a Chicago, dove già si respirava già aria di libertà economica grazie al presidente Reagan, e al contributo del futuro premio Nobel, Milton Friedman”, scrive Serafini nel suo post su LInkiesta, specificando che il sistema pensionistico cileno detto “a capitalizzazione individuale” lascia il lavoratore libero di versare i contributi a fondi pensionistici privati e decidere quando e come andare in pensione.

“Questo sistema ha funzionato talmente bene che il 99% dei cileni, avendone ormai la possibilità, ha scelto di affidare i propri contributi ad un certo numero di aziende private, che investono in pacchetti diversificati di azioni e bond a basso rischio.

I lavoratori possono inoltre spostare i propri contributi tra i diversi fondi, e questi ultimi sono quindi sempre più incentivati a offrire le migliori condizioni possibili di investimento” scrive ancora, osservando che “al netto dell’inflazione, il conto di ogni lavoratore abbia fruttato oltre il 12%, permettendo ai pensionati di giungere a ricevere quasi l’80% del reddito medio degli ultimi 10 anni di lavoro”. (mt)