Tra il primo semestre 2024 e lo stesso periodo del 2023 il costo delle bollette della luce (-34,2 per cento) e del gas (-19,6 per cento) è “precipitato”, mentre quasi tutte le altre tariffe hanno registrato un deciso aumento, soprattutto se confrontato con l’andamento dell’inflazione che nel primo semestre del 2024 è salito solo dello 0,9%.
Queste le percentuali che individua l’Ufficio studi della Cgia di Mestre secondo cui, in valore assoluto, le tariffe monitorate hanno un costo medio per le famiglie italiane pari a poco più di 2.900 euro all’anno, un importo che corrisponde al 12 per cento dell’intera spesa famigliare annua.
Tariffe: la situazione dal 2019 al 2024
Secondo l’ufficio studi dell’associazione di Mestre, tra il 2019 e il 2023 le bollette dell’energia elettrica sono rincarate del 108% e quelle del gas del 72,1%, mentre le altre voci tariffarie prese in esame dalla Cgia – come le forniture dell’acqua (+13,2 per cento), i servizi postali (+8,6 per cento), il trasporto urbano (+6,3 per cento), il trasporto ferroviario (+4,5 per cento), i taxi (+3,9 per cento), i rifiuti (+3,5 per cento) e i pedaggi autostradali (+3,3 per cento), – hanno subito anch’esse degli incrementi, ma molto inferiori all’aumento del costo della vita che in questi quattro anni è stato del 16,3 per cento. L’unica voce ad aver registrato una contrazione di costo sono stati i servizi telefonici che nel quadriennio analizzato è stata pari allo 0,8 per cento.
Insomma, dopo la fiammata dei prezzi subita in particolare tra la fine del 2021 e la primavera del 2023, a causa della ripartenza post Covid e degli effetti provocati dalla guerra tra Russia e Ucraina, la situazione sta rientrando, anche se rispetto al periodo pre pandemico la spesa per le bollette di luce e gas ha subito una vera e propria impennata.
Oggi, continua l’associazione, se le bollette di luce e gas sono calate, tutto il resto è decisamente aumentato. Qualche esempio? Ebbene, il trasporto ferroviario è cresciuto del 7,5%, le bollette dell’acqua del +7%, i servizi postali del +4,9%, il trasporto urbano del
+4,3%, i taxi del +2,6%, i rifiuti del +1,7%, i pedaggi e i parchimetri del +2,1% e i servizi telefonici del +0,5%.
Dichiara il Segretario della CGIA, Renato Mason:
“Nell’ultimo anno le bollette di luce e gas hanno subito una drastica riduzione. Questo è molto positivo, tuttavia la crisi energetica che abbiamo subito nel 2022 e nel 2023 ha lasciato il segno in particolare ad artigiani e commercianti. I titolari di queste attività, infatti, i rincari li hanno pagati due volte. La prima per l’utenza domestica, la seconda per illuminare, riscaldare/rinfrescare botteghe e negozi. Le cose invece sono andate diversamente per le grandi società energetiche che, chiamate a restituire una parte degli extraprofitti realizzati in questi anni di crisi, dovevano versare oltre 13 miliardi di contributo di solidarietà, ma a consuntivo hanno pagato meno della metà”.