ROMA (WSI) – La tanto attesa riforma del catasto che dovrebbe portare al censimento di 62 immobili sta per prendere forma. Ci vorrà ancora molto tempo e almeno due decreti prima che veda la luce, ma si conoscono già i primi dettagli della riforma.
Una modifica in particolare non piacerà ai fumatori: è previsto infatti il rincaro per le sigarette di “fascia bassa”, ovvero quelle meno costose, come effetto della revisione delle accise.
Secondo i calcoli del governo Renzi il riordino delle accise dovrebbe tradursi in un gettito un paio di centinaia di milioni in più per le casse statali.
Le modifiche alle accise sui tabacchi dovrebbero portare circa 200 milioni di gettito in più nelle casse statali a partire dal 2015 ma anche a rincari per i consumatori.
Lo sconto per le sigarette elettroniche e i nuovi prodotti da inalazione senza combustione sarà invece portato al 50%: era una delle condizioni poste dalle commissioni Finanze di Camera e Senato.
Le nuove accise con ogni probabilità finiranno per avere un impatto negativo sui consumatori di sigarette, perché i produttori sceglieranno sicuramente di riversare l’aumento sui fumatori.
Ciononostante, per il sottosegretario Pier Paolo Baretta “si tratta di un provvedimento equilibrato che consente di gestire al meglio l’intera gamma dei prodotti che nel frattempo si sono affacciati sul mercato”.
CENSIMENTO IMMOBILI: NESSUN ESBORSO ULTERIORE PER I CITTADINI
Per quanto riguarda il catasto, dopo il via libera definitivo del Consiglio dei ministri, arrivano le nuove commissioni censuarie, chiamate a validare i criteri su cui si baseranno le nuove valutazioni di calcolo delle tasse sugli immobili, che, nella delega fiscale data dal Parlamento al governo, dovranno comunque non comportare esborsi aggiuntivi per i cittadini.
La riforma prevede la rivalutazione catastale degli immobili, che non saranno più basate sui vani ma sui metri quadri.
Verranno introdotti poi parametri per le nuove qualità del manufatto, collocazione, anno di costruzione, stato conservativo della casa e dei valori immobiliari della zona di cui fa parte.
Confedilizia, per voce del suo presidente Corrado Sforza Fogliani, saluta con favore l’iniziativa: “il testo del decreto sulle Commissioni censuarie è stato rimesso in carreggiata per effetto dell’azione dei Presidenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato, Capezzone e Marino, che hanno preteso che il decreto si conformasse alle previsioni della legge delega approvata dal Parlamento. Si è trattato di una vittoria della politica sulla burocrazia, considerato che quest’ultima aveva predisposto un testo improponibile. Cosa che non è certo di buon auspicio per i prossimi decreti di attuazione della delega per la riforma del Catasto”.
Il problema rimane la durata del procedimento. Per molti ci vorranno almento tre anni, almeno cinque secondo gli addetti ai lavori.
La Commissione europea vorrebbe che i tempi siano più stretti e chiede che il carico fiscale complessivo rimanga immutato.
Intanto ci si deve accontentare delle norme sulle nuove commissioni locali e quella centrale, che si dovranno insedirare entro un anno di tempo. A farne parte saranno anche una serie di rappresentanti indicati dalle associazioni di categoria, sotto la supervisione dell’Agenzia delle Entrate. Ai componenti non sarà dato alcun gettone.
La stima del valore patrimoniale verrà effettuata partendo dai valori di mercato rilevati dall’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle Entrate e tenendo conto di posizione e carattestiche degli immobili.
Allo stesso modo sarà elaborato un algoritmo anche per calcolare la rendita, basandosi in questo caso sui redditi di locazione medi, attraverso una formula matematica che metterà in relazione tutto, con maggiore precisione.
(DaC)