L’inflazione è tornata a galoppare. Lo dicono adesso anche i dati definitivi di settembre, che
confermano le stime nelle città campione diffuse il mese scorso. Rispetto ad agosto i prezzi sono cresciuti dello 0,2 per cento. Se si fa il confronto con settembre 1998 l’aumento è dell’1,8 per cento, la prestazione peggiore negli ultimi 11 mesi. L’incremento è ancora più netto se si considera l’indice armonizzato con gli altri paesi dell’Unione europea, cioè il paniere di prodotti su cui in Europa si calcola l’inflazione: in questo caso da agosto a settembre i prezzi hanno subito una impennata dello 0,3 per cento (con un aumento annuo dell’1,9 per cento). Ad alimentare la nuova ondata inflattiva, ha spiegato l’Istat, diffondendo i dati in mattinata, sono stati ancora una volta i prezzi dei combustibili e della benzina in particolare.
A far risalire l’inflazione c’è soprattutto il capitolo ”Abitazione, acqua, elettricità , combustibili”, che a settembre è cresciuto dell’1,2 per cento rispetto ad agosto (e del 2,9 per cento rispetto a settembre 1998). Cattivo l’andamento anche del capitolo ”Trasporti” (0,3
nel mese e 3 per cento nell’anno) e ”Altri beni e servizi” (0,3 mensile e 2,7 annuale). Nel primo caso ha pesato ancora una volta il caro-benzina, nel secondo i servizi assicurativi e bancari.
Dimostra invece di tenere il settore alimentare. Da settembre a ottobre si è registrata una diminuzione complessiva dei prezzi dello 0,1 per cento. In calo anche il capitolo ”comunicazioni” (-2,4 su base annua). Infine, per quanto riguarda l’ indice dei prezzi per le 20 città capoluogo di regione in settembre gli aumenti più consistenti da settembre ’98 allo stesso periodo del ’99 si sono verificati a Venezia (2,5 per cento), Roma (2,1 per cento), Milano e Firenze (2 per cento); quelli più moderati, invece, a Bari (0,6 per cento), Ancona e Cagliari (1,2 per cento).