La ripresa economica italiana, che i meno entusiasti imputano alla ripresa dei partner commerciali della Penisola più che a fattori interni, si vede anche nel profilo del risparmio delle famiglie. Secondo l’ultima indagine “Consapevolezza, fiducia, crescita: le sfide dell’educazione finanziaria” curata dal centro Einaudi è cresciuto di 3 punti rispetto a un anno fa la quota di italiani che riesce a risparmiare, al 43,3%.
Così come crescono anche gli italiani che ritengono sufficiente il proprio reddito dal 47,2% al 60%. Allo stesso tempo è scesa dal 17,2 al 9,8 la percentuale di coloro che ritengono insufficiente o del tutto insufficiente il proprio reddito. Le interviste, condotte da Doxa, sono state effettuate fra gennaio e febbraio a 1.024 famiglie dotate di un conto bancario o postale.
Migliorano dunque anche le prospettive del risparmio. Sul fronte delle pensioni cresce dal 6,7 al 19,1% la fetta di italiani che prevede di ricevere una pensione adeguata una volta giunti al termine del percorso di lavoro. Si riaccende l’appetito verso i titoli azionari, dal 4,4% al 5,5% e verso il risparmio gestito, con un patrimonio medio investito che cresce dall’8 al 13%. Cala, invece, il fascino delle obbligazioni con una quota di patrimonio che passa dal 27 al 25%.
Resta poco adeguato il grado di educazione finanziaria, compiuto sondando un altro campione di 540 adulti: solo il 22% riesce a rispondere correttamente alle tre domande-chiave su su inflazione, diversificazione e tassi di interesse elaborate nel test standard Lusardi-Mitchell.