MILANO (WSI) – La ripresa dell’Eurozona sembra ormai un dato di fatto, almeno stando alla carrellata di dati macroeconomici dell’ultimo periodo. Nulla può essere dato per scontato, soprattutto con la Grecia che sta facendo tremare i mercati in questi giorni, ma è bene capire quali siano i motori che stanno facendo ripartire la congiuntura europea.
Laura Sarlo, Senior Sovereign Analyst di Loomis parla dell’impatto che la maggior forza dei consumatori sta avendo sulla ripresa.
“I consumatori si sentono più fiduciosi riguardo alla propria situazione economica e, in alcune aree, la crescita dell’occupazione e gli aumenti degli stipendi offrono un’ulteriore spinta”, afferma Sarlo.
Ma quali sono i settori trainanti? Esattamente, cosa consuma maggiormente l’Eurozona? Gli acquisti, spiega l’analista senior, riguardano soprattutto i beni di consumo durevoli, dal momento che i consumatori stanno sostituendo i beni più datati: dunque, automobili e articoli di arredamento sono particolarmente richiesti, come hanno anche dimostrato i dati sulle vendite di auto in Europa, che hanno confermato il recupero di FCA.
Richiesti a ritmi soldi anche “tutti i prodotti che rientrano nel settore farmaceutico e medico”: il motivo è l’invecchiamento demografico. Ovviamente la situazione cambia da paese a paese.
Sarlo elenca i vari mercati, facendone il punto.
1) La Germania ha registrato due eccellenti risultati consecutivi nelle vendite al dettaglio (compreso il 5% di aumento registrato il 3/3/2015 nei volumi a/a per la maggior parte delle categorie dei beni di consumo)
2) I consumatori in Italia sembrano essere fiduciosi e hanno aumentato gli acquisti di automobili nuove, beni per la casa e apparecchi
3) In Spagna e in Portogallo, i consumatori riferiscono di sentirsi più fiduciosi riguardo alle prospettive economiche del proprio Paese, a prescindere dalla propria situazione lavorativa
4) L’Irlanda sta ripartendo nella maggior parte dei settori e la spesa dei consumatori aumenta proporzionalmente.
Fanalini di coda sono Ferancia e Finlandia. “La fiducia dei consumatori francesi è rimasta un po’ indietro, appesantita dalla debolezza dell’andamento del settore immobiliare e dalla crescita contenuta dell’occupazione. Questa situazione potrebbe migliorare nei prossimi mesi, ma è importante tenerla sotto osservazione poiché i consumatori francesi rappresentano il 57% del Pil francese e il 20% del Pil dell’area euro”, avverte Sarlo.
D’altro canto “le tensioni politiche ancora in corso e la recessione in Russia continuano a frenare l’economia consumatori della Finlandia, dove i tagli ai posti di lavoro e il calo dei prezzi immobiliari frenano i comportamenti dei consumatori”. I consumatori greci, continua Sarlo, erano riusciti a riprendere slancio, ma i problemi seguiti all’esito delle elezioni che hanno portato al governo il partito Syriza, hanno ovviamente frenato le spese.
Infine, i settori in cui i consumi europei che risultano maggiormente depressi sono “le apparecchiature sportive, l’attrezzatura da campeggio, i giocattoli e i giochi”.