Un vero e proprio successo il riscatto della laurea agevolato, introdotto dal precedente governo che permette di usare gli anni universitari per la pensione pagando una quota ridotta, strumento attualmente riservato a chi non ha versato contributi prima del 1996. A confermare il successo del nuovo riscatto laurea sono i numeri che arrivano dall’Inps. Se nel 2018 ogni mese arrivavano in media 2.320 domande per il riscatto della laurea, a marzo 2019 ne sono arrivate quasi 6.000, ad aprile 7.000, a maggio addirittura 8.000, a giugno oltre 6.000.
Riscatto laurea agevolato: cos’è e come funziona
Il riscatto del corso di laurea – si legge sul sito dell’Inps – è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. Il riscatto di laurea è valido a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio.
Il riscatto è agevolato perché chi ha studiato dopo il 1995 potrà chiedere, solo per gli anni di corso dal 1996 in avanti, di pagare a scelta il proprio riscatto alla cifra bloccata di 5.240 euro per ogni anno (importo valido fino al termine del 2019). Se per ogni anno di studio universitario è possibile pagare un importo pari a 5.241,30€, chi ha conseguito una laurea triennale, per riscattare i tre anni di studio, deve versare ben 15.723,90€, 26.206,50€ invece per i Dottori Magistrali. Nel caso di disoccupati l’onere da versare ai fini contributivi è pari a 5.241,30€, mentre per chi ha già un lavoro i costi per riscattare la laurea salgono notevolmente.
Sul Portale INPS è disponibile il simulatore del riscatto di laurea, attraverso il quale è possibile calcolare l’ammontare della somma da versare al fondo pensionistico di appartenenza per riscattare gli anni universitari. Grazie a questo strumento l’utente può valutare se valorizzare o meno il periodo del proprio corso di studi ai fini pensionistici. Il riscatto ‘light’ attualmente si applica su massimo 5 anni, pagando 5.239,74 euro, in una unica soluzione o in 60 rate
I titoli di studio riscattabili
Come sancito dal Decreto 4/2019 è possibile riscattare solo gli anni di studio successivi al 31 dicembre 1995. Si possono riscattare in particolare:
- i diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni;
- i diplomi di laurea i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni;
- i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
- i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
- i titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea.
I periodi che non danno possibilità di riscatto sono quelli:
- di iscrizione fuori corso;
- già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto che sia non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa, ma anche negli altri regimi previdenziali
Riscatto laurea: le ultime notizie
Considerando il successo dell’iniziativa, il governo giallorosso starebbe valutando un ampliamento della platea di chi può avere accesso al riscatto agevolato. I conti di quanto costerebbe l’allargamento del riscatto light della laurea sono ancora da definire.