(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro i tassi sono saliti su tutta la curva ed in particolare sulla parte a breve termine. Allo stesso tempo si è registrato una riduzione del differenziale sui titoli periferici. Sul monetario ci sono state un po’ di tensioni che hanno visto un recupero del tasso Eonia swap tre mesi ed Euribor di pari scadenza in vista dell’asta di fine tuning della Bce attivata per non creare troppe tensione in occasione della scadenza dell’operazione di dodici mesi in scadenza ieri.
Se si considerano le operazioni ad una settimana e a tre mesi dei giorni scorsi e quella a sei giorni di ieri si evidenzia come sono stati richiesti meno fondi di quelli in scadenza. Questa settimana scadevano infatti 225 Mld€, mentre sono stati richiesti fondi per 134 Mld€. Il membro della Bce Nowotny in un’intervista ha dichiarato che la Bce continuerà ad acquistare bond fino a quando il mercato non si normalizzerà.
Secondo alcune fonti presenti alla riunione del consiglio Ecofin, come riportato da Reuters, i ministri delle finanze dell’Ue avrebbero richiesto all’Irlanda di elaborare un nuovo pacchetto di misure con aumenti delle tasse e riduzione della spesa. Dopo la riunione, il commissario Rehn ha dichiarato che l’Ue nel valutare il debito di un paese valuterà anche l’indebitamento dei privati e delle imprese, mentre per l’Italia ha affermato che al momento non ci sono rischi di sanzioni per il suo elevato debito pubblico.
Sul fronte macro ieri sono stati pubblicati dati preliminari dei prezzi al consumo di settembre che hanno visto un rialzo del tendenziale all’1,8% a/a da 1,6%. Negli Usa i tassi di mercati hanno chiuso pressoché invariati, evidenziando un lieve calo nella parte a breve ed un lieve rialzo in quella a lungo. Lo spread 2-10 anni è salito a 208 da 207pb.
Le borse hanno chiuso in ribasso dopo una partenza positiva in seguito ai buoni dati macro. Il mese di settembre si è confermato comunque come un ottimo mese per l’indice S&P500 che ha guadagnato l’8,76%. Si tratta del maggior rialzo dal 1939 relativo al mese di settembre.
Sul fronte macro la crescita del Pil nel secondo trimestre è risultata superiore ai preliminari, attestandosi all’1,7% annualizzato. Si è anche assistito ad un calo delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e ad un’accelerazione inattesa dell’attività economica nell’area di Chicago a settembre.
Nonostante ciò le borse non hanno mantenuto i guadagni a fine giornata e questo potrebbe segnalare una possibile breve fase di prese di profitto in vista. Pianalto, presidente della Fed di Cleveland e membro votante, ha dichiarato che il recupero economico è troppo lento per far crescere l’inflazione ad un livello desiderabile (il 2% che viene visto come un tasso coerente nel lungo termine con gli obiettivi della Fed) il prossimo anno e per ridurre il tasso di disoccupazione.
Oggi i mover di mercato saranno i redditi e consumi delle famiglie di agosto, l’ISM manifatturiero ed il dato finale sulla fiducia dei consumatori di settembre. Segnaliamo questa notte il rialzo del Pmi manifatturiero cinese a settembre, sui massimi da 4 mesi, a dimostrazione di una ripartenza del colosso asiatico. Il dato ha contribuito alla chiusura positiva della maggior parte degli indici asiatici.
Valute: dollaro in deprezzamento vs euro in prossimità della resistenza di 1,37-1,3680. Per oggi il supporto si colloca a 1,3560. I numerosi dati macro Usa potrebbero portare una certa volatilità sul cross nel pomeriggio. Dollaro/yen sempre in prossimità dell’area di supporto 83, livello presso il quale il governo nipponico è recentemente intervenuto vendendo yen.
Il ministero delle finanze giapponese ha annunciato l’entità dell’intervento, ossia 2212 Mld yen (25 Mdl$). Il primo ministro giapponese Kan ha ribadito di essere pronto a vendere nuovamente la propria valuta per evitare un eccessivo rafforzamento.
Materie Prime: giornata mista per le principali commodity. Gli energetici, ad eccezione del gas naturale (-2,3%), hanno proseguito i rialzi dei giorni scorsi, con il petrolio che si è riportato sopra gli 80$/b. Misti i metalli industriali. In lieve calo i preziosi, con l’oro che ha segnato un nuovo record a circa 1315$/oncia. Tra gli agricoli forte calo dello zucchero (-5,7%) causato da segnali di un aumento della produzione in India, secondo produttore al mondo dopo il Brasile.
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