Si parlava da tempo di un possibile shopping di Unicredit. Oggi è arrivata la notizia ufficiale. La banca guidata da Andrea Orcel ha fatto un primo passo per scalare la tedesca Commerzbank. La decisione va inquadrata nell’ambito della crescente necessità di consolidamento da parte del settore bancario europeo, finalizzato alla creazione di gruppi sempre più grandi per competere sui mercati finanziari internazionali. Unicredit possiede già una banca tedesca, la HypoVereinsbank, e la partecipazione in Commerzbank le consente di mettere le mani su un’ulteriore quota di mercato.
I dettagli dell’operazione
Prima dell’apertura dei mercati, la seconda banca italiana per dimensione, dopo Intesa Sanpaolo, ha fatto sapere, tramite una noto di aver “acquisito una partecipazione azionaria pari a circa il 9% del capitale sociale di Commerzbank“, di cui il 4,49% “è stato acquistato nell’ambito di un’offerta di accelerated book building condotta per conto della Repubblica Federale di Germania, in linea con l’intenzione di quest’ultima di ridurre la propria partecipazione” nell’istituto, mentre “il resto era stato acquistato mediante operazioni sul mercato”. Complessivamente, l’operazione è costata 1,5 miliardi.
Sul fronte tedesco vale la pena ricordare che l’esecutivo era entrato nel capitale della banca nel 2008 per stabilizzare l’istituto colpito da una crisi finanziaria. Prima della operazione odierna, la partecipazione era del 16,5%, con un valore di mercato di circa 2,5 miliardi di euro. Considerando che Commerzbank è tornata profittevole dal 2021, il governo tedesco ha deciso di vendere la quota residua.
Secondo quanto comunicato dall’Agenzia delle finanze tedesca il 4,49% “è stato comprato a 13,2 euro per azione, per un investimento da 702 milioni. UniCredit – prosegue la nota dell’istituito- “esprime il proprio supporto agli attuali consigli di gestione e di sorveglianza di Commerzbank e ai progressi che questi ultimi hanno compiuto nel migliorare le performance della banca”.
Unicredit ha già detto che sottoporrà alle autorità europee le richieste necessarie per comprare altre azioni di Commerzbank, in modo da ottenere in futuro una quota ancora più rilevante.
La banca – continua la nota – “esplorerà” insieme a Commerzbank possibili “opportunità di creazione di valore per gli stakeholder di entrambe le banche” e l’istituto precisa che “qualsivoglia decisione in merito alla partecipazione dipenderà anche dalla coerenza di tale investimento con gli stringenti parametri finanziari di UniCredit, così come sono stati chiaramente e costantemente comunicati al mercato”. “Ciò detto – conclude il comunicato – al fine di mantenere flessibilità, UniCredit presenterà alle autorità competenti, se e quando necessario, le istanze autorizzative per poter eventualmente superare la soglia di partecipazione del 9,9% in Commerzbank“.
UniCredit diventa così il secondo maggiore azionista di Commerzbank, dopo lo stato tedesco che detiene ancora il 12%. Segue il gestore patrimoniale BlackRock, che detiene invece il 7,2%.
“Commerzbank ha dimostrato di essere di nuovo saldamente in piedi con le proprie gambe. Questa prima vendita parziale della quota del governo federale preannuncia il completamento della stabilizzazione e quindi l’uscita del governo” sottolinea Eva Grunwald, membro del board dell’Agenzia finanziaria tedesca.
La reazione della Borsa
Positiva la reazione delle borsa all’annuncio dell’acquisizione: intorno alle 10, il titolo Unicredit segna un rialzo di quasi il 2% a 36,77 euro, mentre Commerz mette il turbo (+16%). La “svolta tedesca” di UniCredit, d’altra parte, spegne la speculazione che la vedeva pronta ad acquisire target italiani come Banco Bpm, che a Piazza Affari resta infatti indietro e segna -0,24%.
UniCredit, dopo l’acquisto della quota del governo tedesco, ha precisato che l’operazione ha un impatto di 15 base sul Cet 1 e che non ha conseguenze sulla politica di distribuzione ai soci, elemento sicuramente apprezzato dal mercato.
L’opinione degli analisti
Commentando la notizia, gli analisti di Equita sottolineano che l’acquisizione di Commerz offre a UniCredit opzionalità strategica per crescere ulteriormente in Germania, dove già è presente attraverso Hvb. “Nel 2023 la Germania ha rappresentato oltre il 20% dell’utile operativo e circa il 19% dell’utile netto di UniCredit”.
Gli esperti si spingono quindi a ipotizzare un’aggregazione fatta al 50% in cash e al 50% in carta con un premio tra il 20% e il 25% e sinergie pari a circa il 10% della base costi di Commerzbank, vedendo “spazio per un aumento a doppia cifra dell’utile per azione (oltre il 15%), senza compromettere la solidità patrimoniale di UniCredit”.
“Dall’altro lato – nota ancora Equita – al fine di mantenere maggiore flessibilità strategica, UniCredit potrebbe considerare anche un’integrazione di Hvb in Commerzbank, che potrebbe permettere di mantenere il controllo sulla nuova entità con un minore esborso di capitale”.
Gli analisti confermano in ogni caso che l’operazione potrebbe ridurre l’appeal speculativo per altre operazioni di M&A sulle banche italiane.
Gli esperti di Intesa Sanpaolo, d’altra parte, sulla base di stime preliminari, calcolano un aumento dell’utile per azione in media del 2,8% nel 2025 e 2026.
Per Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, Unicredit ha scelto finalmente una strada chiara per le proprie strategie di espansione, ovvero aumentare la propria esposizione sulla Germania.
“Crediamo che le intenzioni del CEO di Unicredit, Andrea Orcel, siano quelle di creare un grande polo bancario in Germania, tenendo conto che la banca italiana ha già una presenza forte in Germania con HVB (HypoVereinsbank). Riteniamo che la strategia su Commerzbank possa essere vincente grazie alla possibilità di ottenere sinergie operative in Germania e di migliorare il proprio posizionamento nel comparto tedesco del corporate banking”.