Ci sono tre errori che se commessi durance la carriera lavorativa rischiano di avere un impatto estremamente negativo sulla qualità della vita da pensionati. Se si evitano tutti e tre, si può anche realizzare il sogno di andare in pensione da milionario.
1. Accontentarsi della pensione
Gli italiani, popolo di formiche che preferisce spesso lasciare i soldi parcheggiati nel conto corrente o accendere un mutuo piuttosto che rivolgersi a piani di investimento oculati e duraturi, che non mettono soldi da parte per la pensione pensano che basterà l’assegno previdenziale.
La somma è pensata per sostituire un media circa il 40% del reddito che si aveva prima della pensione. Ma molti pensionati hanno bisogno del doppio di quella cifra per permettersi di vivere bene anche dopo il lavoro. Quando l’età avanza aumentano i costi sanitari e chi non investe durante la carriera lavorativa, preferendo per esempio spendere o non fare fruttare i soldi guadagnati per paura di perdere il patrimonio (d’altronde è nel nostro DNA), rischia di pentirsene più tardi.
Riuscire a mettere da parte una somma pari a un centinaio o qualche centinaio di euro o dollari non dovrebbe essere così difficile per chi ha uno stipendio medio. Il consiglio è generalmente quello di mettere da parte il 15%-20% del propri stipendio per la pensione. In ogni caso – e a seconda delle esigenze di ciascuno – una cifra qualsiasi è sempre meglio di nulla.
2. Non iniziare a risparmiare da giovani
Incominciare a mettere soldi da parte il prima possibile aiuterà ad accumulare una ricchezza tale da vivere la pensione con serenità. È un concetto secondo il quale accumulare una serie di piani pensionistici modesti nel corso del tempo consente di avere una bella somma al momento di dire addio alla carriera lavorativa.
Più si aspetta prima di iniziare a coltivare il proprio denaro e meno il proprio capitale crescerà. Il rischio è di arrivare al momento della pensione senza una cifra sufficiente a garantire una vita agiata negli ultimi anni di vita.
La tabella sotto riportata indica quanto un contributo di $300 al mese in un piano di investimento con rendimento del 7% può diventare fruttuoso negli anni.
Iniziando a 22 anni, in 45 anni di costruzione del patrimonio si può arrivare a diventare milionari. Mettendo da parte 162 mila dollari si finirà con un gruzzolo di 1 milione e 28 mila.
Chi non inizia a investire $300 al mese prima dei 47 anni, invece, si ritroverà con una finestra di 20 anni al massimo per poter accumulare risparmi. Anche con un investimento relativamente rischioso che frutta il 7%, con $72mila dollari da parte si otterrebbe un guadagno netto di $76.000.
“È meglio di niente”, scrive Maurie Backman su Motley Fool, ma “non è certo una somma sullo stesso livello dei guadagni accumulabili se si iniziando a investire da giovani”.
3. Fare esclusivamente investimenti sicuri
Molti hanno paura del mercato azionario per via della sua natura volatile. Le oscillazioni di prezzo non si discutono, ma il segreto è pensare in un orizzonte temporale lungo. Se non si investe in azioni durante la carriera lavorativa, ci si può ritrovare con molti meno soldi una volta in pensione.
Con un ritorno da investimento medio del 7% (un paio di punti percentuali sotto la media delle Borse), ipotesi ragionevole per un portafoglio esposto all’azionario, i guadagni sono significativi.
Con un portafoglio che rende il 3% di media, nell’ipotesi di un piano di investimento più conservativo concentrato sui bond, la differenza è notevole. Immaginatevi poi il caso di chi invece lascia il denaro parcheggiato nella liquidità. Insomma, essere eccessivamente prudenti non conviene.
Le decisioni che si prendono durante la carriera lavorativa avranno un impatto enorme sulla vita da pensionati. Evitare i tre errori riportati sopra, che in Italia sono numerosi a commettere, permette di approfittare degli anni della pensione senza doversi preoccupare di quanti soldi rimangono in banca.