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Risparmiatori seguiti dai consulenti finanziari: a giugno patrimonio sale a 856,2 miliardi

Nuovo record delle reti di consulenza finanziaria in Italia. A giugno il patrimonio dei risparmiatori, seguiti dai consulenti finanziari degli intermediari associati, sale a 856,2 miliardi di euro con una crescita del 2% rispetto alla valorizzazione di fine marzo, attribuibile principalmente ai volumi di raccolta realizzati nel secondo trimestre dell’anno (1,8 punti percentuali), e un aumento del 14,6% nel confronto con giugno 2023.

Così rende noto Assoreti secondo cui la valorizzazione complessiva della componente finanziaria/assicurativa/previdenziale del portafoglio raggiunge così 731,6 miliardi di euro (+16% a/a) e rappresenta l’85,4% del portafoglio; in particolare, 530,3 miliardi sono investiti in prodotti del risparmio gestito e 201,3 miliardi in strumenti finanziari amministrati.
Le disponibilità finanziarie posizionate su conti correnti e depositi valgono 124,6 miliardi, con una incidenza in calo di un punto percentuale nel confronto annuale e pari al 14,6%. La parte di portafoglio coperta dal servizio di consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) ammonta a 120,4 miliardi e rappresenta il 14,1% del patrimonio totale.

“I risultati confermano l’impegno dell’industria nel fornire risposte concrete alla fiducia di un numero sempre crescente di risparmiatori che hanno scelto di affidarsi alla consulenza finanziaria per una pianificazione adeguata degli investimenti. In questi ultimi dodici mesi, le nostre stime evidenziano infatti come la crescita patrimoniale associata al cosiddetto “effetto mercato” abbia coinvolto tutte le macro famiglie di strumenti finanziari risultando più incisiva nell’ambito delle soluzioni di investimento del risparmio gestito. Un risultato che è prova ancora una volta di come la valorizzazione del portafoglio trovi fondamento nella corretta diversificazione degli investimenti e in strategie di medio lungo termine” dichiara Massimo Doris, presidente dell’Associazione.

Risparmio gestito: valorizzazione prodotti a +11,1%

Guardando ai prodotti del risparmio gestito, nel loro insieme, la valorizzazione segna una crescita dell’11,1% a/a, determinata per 7,5pp dall’effetto mercato. Il valore degli fondi comuni, sottoscritti direttamente, si attesta a 232,4 miliardi di euro, con una crescita del 12,8% a/a e un’incidenza complessiva sul portafoglio che si attesta al 27,1%. I fondi aperti di diritto estero rappresentano il 24% del portafoglio con 205,1 miliardi di euro, mentre i prodotti di diritto italiano valgono 24,1 miliardi (2,8% del portafoglio).

La valorizzazione delle gestioni individuali aumenta del 12,8% a/a e raggiunge 86,5 miliardi di euro, confermando l’equilibrio tra le Gpf (43,4 miliardi) e le Gpm (43,1 miliardi); l’incidenza in portafoglio si attesta al 10,1%.

Il comparto assicurativo invece rappresenta il 22,4% del portafoglio, con 192,1 miliardi di euro (+8,1% a/a). Le dinamiche di crescita risultano più evidenti per le polizze multiramo (+10% a/a), che raggiungono i 43,5 miliardi, e le unit linked (+9,8% a/a) con 103,8 miliardi. Nel confronto annuale aumenta anche la valorizzazione dei prodotti previdenziali (+13,9% a/a), pari a 19,3 miliardi.
Il contributo complessivo delle Reti al patrimonio investito in Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è, ora, pari a 436,6 miliardi di euro. L’incidenza sul patrimonio di sistema (1.189,9 miliardi di euro – dato provvisorio) si attesta, quindi, al 36,7%; a fine giugno 2023 era pari al 35,1%.

Risparmio amministrato: titoli di Stato al 9%

In riferimento al controvalore degli strumenti finanziari amministrati aumenta del 31,4% a/a con un contributo dell’effetto mercato quantificabile in 5,3pp. I titoli di Stato, con 76,8 miliardi, rappresentano il 9% del patrimonio totale; seguono i titoli azionari, con una valorizzazione in calo a 56 miliardi e un’incidenza pari al 6,5% del portafoglio. Il 6,7% del patrimonio è rappresentato dalle obbligazioni corporate (3,7%), dagli ETF (1,6%) e dai certificate (1,4%).