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Risparmio gestito, raccolta inverte la rotta

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La raccolta netta del risparmio gestito ha ceduto quasi 5 miliardi di euro nel secondo trimestre dell’anno, risentendo di un contesto delicato sia in Italia, con le incertezze sulle future politiche economiche del governo giallo verde insediatosi a maggio, sia in quello globale, caratterizzato dall’inasprimento delle tensioni commerciali fra gli Stati Uniti e i suoi partner.

A farne le spese sono soprattutto le gestioni di portafoglio che complessivamente perdono 5,830 miliardi euro nel secondo trimestre, di poco controbilanciate dall’incremento di 884 milioni per le gestioni collettive.

Lo ha comunicato l’ultimo rapporto di Assogestioni. Un trend che per le gestioni di portafoglio volge in negativo anche se si considerano i primi sei mesi del 2018, con un deflusso di capitali gestiti per 817 milioni.

All’interno delle gestioni collettive le dinamiche sono state miste: a guadagnare terreno sono stati soprattutto i fondi monetari (+3,5 miliardi) seguiti a stretto giro dai bilanciati (+3,1 miliardi) e dai flessibili (+2,9 miliardi). In forte controtendenza, invece, la raccolta netta per i fondi obbligazionari in calo di 8,7 miliardi (-13,6 miliardi da inizio anno); questa categoria di fondi, tuttavia, resta la più popolare con oltre 387 milioni in gestione.

Continua la crescita anche dei fondi aperti Pir compliant che hanno registrato una raccolta netta di 1,3 miliardi di euro nel secondo trimestre (+3,3miliardi da inizio anno).

Complessivamente il valore delle masse in gestione a fine giugno è scesa a quota 2.067 miliardi di euro, ma resta in territorio positivo nell’arco dei sei mesi con un incremento di 10 miliardi.