Al via da oggi Mifid 2, la direttiva sulla prestazione dei servizi finanziari che entra in vigore in 31 Paesi del Vecchio Continente con l’obiettivo di rendere più efficiente e competitiva l’industria del risparmio e garantire una tutela più robusta ai risparmiatori. Per banche, asset manager, brokers la necessità di adeguarsi alle nuove regole – definite da Standard & Poor’s “un cambio regolamentare dirompente” – ha comportato costi stimati, qualche giorno fa dal Financial Times, in oltre due miliardi di dollari (2,1 miliardi) solo nel 2017 e un faticoso lavoro di compliance.
“Riteniamo che le implicazioni saranno in linea di massima negative per i broker, quasi tutte le banche d’investimento (con qualche eccezione tra le maggiori) e gli asset manager, mentre saranno leggermente positive per le infrastrutture del mercato finanziario (IMF) e gestibili per la maggior parte delle altre banche”, dicono dall’agenzia di rating, che al momento non vede impatti significativi sul rating di nessuna delle banche da noi retate.
Tra le novità, una profilatura al rischio più attenta, l’arrivo di un documento chiamato Kid per semplificare le informazioni anche su prodotti complessi, l’estensione dei nuovi piani di risparmio (Pir) anche al settore immobiliare e l’unificazione della tassazione sui dividendi sia per le partecipazioni qualificate sia per quelle che non lo sono.
Di seguito alcune delle novità introdotte da Mifid 2:
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COMMISSIONI, PIÙ TRASPARENZA. Per i risparmiatori una delle novità più significative riguarda i costi dei prodotti. Dovranno essere indicati in modo aggregato e nelle singole componenti (commissioni di ingresso e di uscita, di gestione, di
collocamento) sia prima che durante l’investimento, almeno con cadenza annuale, sia in termini percentuali che assoluti. - PIR ESTESI ALL’IMMOBILIARE: Con il decreto fiscale è stata estesa l’area di applicazione dei Pir, i nuovi piani individuali di risparmio. Ora possono essere realizzati anche per finanziare società immobiliari.
- PRODOTTI COMPLESSI, ARRIVA IL KID: Per rendere più semplice la comprensione deve essere possibile confrontare prodotti complessi. Per questo arriva il Kid, un documento che conterrà la informazioni chiave in grado di consentire valutazioni più consapevoli degli investimenti. Il documento riporta anche il livello di rischio su una scala da 1 a 7, gli scenari di mercato, il costo totale e dettagliato e l’incidenza del costo sul rendimento secondo criteri standard fissati a livello europeo.
- CONSULENZA INDIPENDENTE. Chi offre prodotti finanziari dovra’ dire se la consulenza è o non è indipendente, come spesso accade nel nostro Paese.
- L’IDENTIKIT DEL RISCHIO: Per evitare che i risparmiatori si trovino in portafoglio prodotti inadeguati, la Mifid 2 prevede che gli stessi vengano disegnati per un target preciso di investitore in termini di esigenze, disposizione al rischio, competenze finanziarie. E i collocatori dovranno agire di conseguenza.