L’Argentina ha annunciato un piano di “riprofilazione” su oltre 100 miliardi di dollari di debito, la cui scadenza sarà allungata. La notizia, che arriva in un momento di forte crisi economica e di incertezza sul destino politico del Paese, ha affossato il cambio del peso portandolo ai minimi dal 2005. Ad annunciare il piano, ampiamente previsto, di estensione della maturità del debito è stato il ministro del Tesoro, Hernan Lacunza, mercoledì scorso; nel dettaglio, sarebbero interessati dal provvedimento i debiti a breve termine emessi dalle amministrazioni locali, mentre per il debito sovrano in mano estera verrebbe avviato un negoziato con i detentori e con il Fmi per l’estensione della scadenza. Per quanto riguarda direttamente i finanziamenti ricevuti dal Fondo monetario, sono 44 i miliardi di dollari per i quali è stato richiesto di ritardare i pagamenti.
La ristrutturazione verrà effettuata “senza tagli di capitale e interessi, ma per ricercare tempi più lunghi che permettano di dare stabilità all’economia, riducano l’inflazione e mettano sotto controllo il cambio con il dollaro”, ha detto il ministro. Una rassicurazione non sufficiente per i mercati. Il peso ha ceduto il 2,6% sul dollaro in seguito all’annuncio del governo, portando il crollo complessivo al 24% dalla sconfitta subita alle primarie dal presidente Mauricio Macri. L’indice azionario Merval ha aperto la seduta con un calo netto del 4%, mentre dal voto alle primarie il calo accumulato ha superato il 45%.
Il Fmi, da parte sua, ha fatto sapere che “sta analizzando l’operazione riguardante il debito annunciata dal governo dell’Argentina, per valutarne l’impatto”.
Il leader dell’opposizione peronista, Alberto Fernandez, non ha ancora commentato il progetto di ristrutturazione lasciando aperti i dubbi su come potrebbe gestire l’operazione qualora, a dicembre, assumesse il potere.
“L’Argentina affronta non solo problemi di liquidità ma anche di solvibilità, dubitiamo che le estensioni di scadenza risolvano efficacemente i problemi”, ha dichiarato Deutsche Bank in una nota, “a nostro avviso, il rischio/rendimento rimane inclinato al ribasso, considerando le confusioni e le incertezze che circondano questi annunci, inclusa (ma non solo) la reazione di Fernandez”, ha detto la nota.