ROMA (WSI) – “Nessuna sorpresa se va dalla D’Urso. Vedo che si dice che la politica tradizionale in tv ha stancato… Del resto quando vedo l’accordo del Nazareno, non mi stupisco”. Stefano Rodota’, ospite in studio a ‘diMartedi” su La7 avverte che “considerato il disaccordo nel proprio partito in proposito, forse sarebbe il caso di tenere conto del dialogo non solo all’esterno ma anche all’interno. Sarebbe importante, invece di portare un ‘prodotto’ gia’ confezionato perche’ ‘ho parlato con Berlusconi e l’accordo non si puo’ toccare’. Questo – rileva il costituzionalista – pone problemi nel mio partito”.
Rodota’ accosta il presidente del Consiglio a due suoi predecessori: “Direi che mi ricorda Craxi e Berlusconi e, per il modo sbrigativo con cui usa le istituzioni, penso piu’ il Craxi del tempo in cui si diceva ’10-100-1000 decreti legge, 10-100-1000 voti di fiducia’. Un innovatore che pero’ – avverte – come risultato finale ha lasciato il suo partito, il Psi, in estrema difficolta’”.
Detto questo, aggiunge rispondendo a Giovanni Floris che chiede se questa potrebbe essere anche la sorte del Pd, “non credo alla meccanicita’ nel ripetersi della storia”. (AGI)