Durante lo sgombero dei rifugiati che alloggiavano abusivamente vicino alla stazione dei treni di Termini a Roma, le forze della polizia, in tenuta anti sommossa, hanno sparato con gli idranti e fatto uso di bastoni. Molte persone sono rimaste ferite negli incidenti di Piazza Indipendenza, provocando lo sgomento di alcune associazioni e personalità politiche.
“Il violento sgombero attuato dalla polizia questa mattina, nel centro della città di Roma, ha provocato molti feriti tra un gruppo di 100 rifugiati, tra cui molte donne, anziani e disabili. L’équipe di Msf sul posto ha trattato in poche ore 13 persone, la maggior parte donne”. Gran parte di loro erano eritrei o etiopi che avevano ottenuto l’asilo.
Nelle immagini trasmesse dalla televisione e su YouTube (vedi video sotto) si vedono persone urlare e cercare di rispondere con il lancio di sassi e e bottiglie ai poliziotti. Il giardino della piazza dove da giorni erano accampati centinaia di rifugiati tra cui donne, bambini, disabili e anziani, era stracolmo di materassi, cassonetti dell’immondizia e sedie di plastica rotte.
Sull’edificio era appeso un cartello che diceva “Siamo rifugiati, non terroristi“. Secondo la convenzione di Ginevra un rifugiato è una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese”.
Tutto è iniziato sabato scorso, quando 800 persone sono state evacuate dal palazzo di via Curtatone, l’ex sede di Federconsorzi e Ispra dove alloggiavano. In centinaia da giorni vivevano in condizioni igieniche pessime, accampati nei giardini della piazza. Alcuni degli squatter hanno incendiato un lenzuolo che è stato appeso fuori da una finestra del primo piano dell’edificio. I testimoni accorsi dopo gli scontri hanno detto che sembrava la scena di una carneficina.
“Abbiamo chiamato le ambulanze per cinque persone ferite. Altri avevano fratture e lacerazioni causate dai metodi coercitivi utilizzati dalle forze dell’ordine,” racconta Francesco Di Donna, Coordinatore Medico di MSF, presente in Piazza Indipendenza.
Gli operatori dell’ONG sono intervenuti direttamente dopo che una donna è stata colpita dal getto d`acqua di un idrante, è caduta e svenuta. “Non vi erano ambulanze sul posto al momento dei disordini”, prosegue Di Donna.
Questura: rifugiati non ci hanno dato altra scelta
Medici senza frontiere (MSF) lamenta il trattamento disumano delle persone accampate, anche disabili e anziani. Le persone erano accampate all’aperto in condizioni precarie e con accesso limitato ai servizi igienici da cinque giorni. Le forze dell’ordine sostengono che ai richiedenti asilo era stata offerta una sistemazione alternativa, ma le donne rifugiate, secondo quanto riferito dall’Ansa hanno risposto “vergogna, vogliamo solo una casa. Le proposte le abbiamo viste solo sui giornali a noi nessuno ha detto nulla”.
Protestano per il trattamento riservato ai rifugiati le grandi organizzazioni umanitarie da Amnesty all’Unicef, scandalizzata per come sono stati portati via i bambini sui pullman della polizia.
“È una vergogna che la mancanza di soluzioni abitative alternative abbia portato a una situazione di violenza. Urge garantire alle persone sgomberate un’alternativa dignitosa, a partire dai casi più vulnerabili”, dichiara ai media Tommaso Fabbri, capo missione dei progetti di MSF in Italia.
La maggioranza delle persone assistite dall’équipe di MSF – presente da lunedì a Piazza Indipendenza per fornire supporto medico e psicologico alle persone che ne avevano bisogno – possiedono lo status di rifugiati. L’equipe di MSF era composta da un medico, due mediatori culturali e uno psicologo.
La Questura si è difesa facendo sapere che l’intervento con la forza è stato reso necessario dopo che i rifugiati hanno rifiutato la sistemazione offerta dal Comune di Roma e dopo che sono giunte informazioni di rischi legati alla presenza di bombole a gas e bottiglie incendiarie. L’utilizzo di idranti è stato reso necessario “per evitare che venissero accesi fuochi e liquidi infiammabili”.
Mentre in un video si sente un funzionario di polizia dire chiaramente “se tirano qualcosa, spaccategli un braccio”, poco lontano un agente accarezza una immigrata in lacrime: tutto intorno, scene di guerriglia urbana, che rendono quella carezza ancora più importante e simbolica. Due sono i fermati per il momento.