Roma, 3 mag. (TMNews) – Il countdown è partito. A una settimana da oggi, il popolo del web e soprattutto i cittadini di Roma si troveranno in quel fatidico 11 maggio nel quale, secondo una fantomatica leggenda nata e volata su Internet, la capitale sarà colpita da un violentissimo terremoto e della città non rimarrà pietra su pietra.
Basta infatti digitare su Google le poche e vaghe lettere “terr” che l’algoritmo genera automaticamente quello che, non solo sulla Rete, è diventato da tempo un tormentone: “Terremoto roma 2011”, tre parole che sul motore di ricerca danno 9 milioni di pagine. Link cliccatissimi da mesi (una pagina anche su Facebook: “Terremoto a Roma forse”), soprattutto dagli abitanti della capitale, molti dei quali (ma la creduloneria sembra solo una scusa) per mercoledì 11 maggio hanno organizzato una gita fuori porta per non assistere da protagonisti alla devastazione della Città Eterna. La voce messa in giro è questa: il noto ma dimenticato studioso di terremoti Raffaele Bendandi ha previsto per quel giorno un sisma devastante con epicentro proprio a Roma.
Bendandi (1893-1979, nato e morto a Faenza, pianura romagnola, dove però ciclicamente la terra trema e può far paura) di terremoti forse qualcosa ci capiva, visto che elaborando un particolare sistema basato su studi astrofisici è riuscito a prevedere tempo, luogo e talvolta intensità di diversi sismi. Da autodidatta si appassiona all’astrofisica: studia sequenze e caratteristiche di terremoti antichi e in breve si convince del fatto che sia possibile prevederli conoscendo a priori la posizione di alcuni astri. La sua teoria ‘sismogenica’ richiama quella delle maree: come gli oceani si sollevano grazie all’attrazione della luna, così la terra trema e si sconquassa per la forza gravitazione del sole o di stelle e pianeti disposti in particolari condizioni lineari. Nell’ottobre 1914 sul suo taccuino scribacchia quasi per caso una data, “13 gennaio 1915”, e un luogo, “Italia”. Puntuale, quel giorno un terremoto di magnitudo 7.0 devasta la conca del Fucino.
Da allora Bendandi diventa quasi una celebrità. Lo ribattezzano “l’uomo che prevede i terremoti” e Mussolini gli vieta addirittura di pubblicare le previsioni per non far fuggire i turisti dall’Italia. Alla sua morte vengono trovati nuovi appunti che riguardano gli anni tra il 1996 e il 2013 (nessuna nota sul terremoto dell’Aquila dell’aprile 2009): si tratta di “una serie di 70-80 date per anno, senza indicazioni di luoghi, per cui riteniamo che si riferiscano solo a degli studi sul sole”, spiega a TMNews Paola Lagorio, presidente dell’istituzione culturale ‘La Bendandiana’, che a Faenza gestisce l’osservatorio geofisico comunale ‘Raffale Bendandi’: “Tra le date del 2011 non c’è assolutamente quella dell’11 maggio, c’è però l’11 marzo, quando il terremoto ha devastato il Giappone, ma pensiamo che non fosse una previsione, quanto un appunto sulle macchie solari”. Che poi le tempeste magnetiche sul Sole avrebbero avuto un riflesso sulla Terra, era quello che Bendandi aveva sempre sostenuto.
Sarà per l’11 che richiama alla mente la coincidenza di drammatici eventi legati a quel numero (l’attacco alle Torri gemelle, la strage alla stazione stazione Atocha di Madrid, il recente terremoto in Giappone), ma sta di fatto che “quella del terremoto a Roma è una notizia assurda, Bendandi non ha mai scritto la data dell’11 maggio 2011: abbiamo fatto l’impossibile per capire come e da chi questa bufala metropolitana sia partita, ma non ci siamo riusciti. Non so più come smentire la notizia. Quel giorno – continua Lagorio – mi piacerebbe venire nella capitale a raccontare la vera storia. Forse l’unico aspetto positivo è che in questo modo si ricorda l’opera e la credibilità di Bendandi”.
Ma sul web la frottola è corsa veloce, tanto che per far fronte alle troppe richieste di informazioni anche l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e la Protezione civile hanno inserito in primo piano sui propri siti una serie di risposte a domande frequenti sull’argomento. L’Ingv ha messo a punto anche un video su You Tube e un contributo su Freerumble. “Dagli appunti di Bendandi non emerge nessuna previsione di un eventuale sisma a Roma per l’11 maggio di quest’anno”, avvertono gli esperti dell’Istituto, spiegando che le teorie di Bendandi non sono attendibili per la previsione di un terremoto: “Le forze causate dai corpi celesti sulla Terra sono piccole rispetto alle forze interne, quelle determinate dallo spostamento delle placche. Inoltre gli allineamenti di pianeti si sono verificati spesso in passato senza che fosse mai trovata una corrispondenza con i grandi terremoti in Italia o nel mondo”, dicono.
Per l’11 maggio a Roma nulla da temere quindi, almeno secondo le teorie di Bendandi. Che però sui suoi appunti ha lasciato altre due date, nelle quali si verificherà un allineamento planetario uguale a quello che ci fu quando si ritiene sia scomparsa la mitica civiltà di Atlantide. Un bel grattacapo, ma non per noi, visto che parliamo degli anni 2521 e 2761.