Un’offerta da capogiro, pari a 200 milioni di euro all’anno. È quella fatta a Cristiano Ronaldo dall’Al-Nassr, società calcistica saudita di Riyad. L’offerta del club dell’Arabia Saudita, che sarebbe valida per due anni e mezzo, comprenderebbe sia l’ingaggio sia gli accordi pubblicitari.
Secondo indiscrezioni stampa, a partire da quelle del quotidiano spagnolo “Marca”, l’attaccante portoghese sarebbe davvero intenzionato ad accettare. E lo dovrebbe fare al termine dei Mondiali in Qatar. Rescisso il contratto con il Manchester United, il cinque volte Pallone d’oro starebbe quindi guardando al Medio Oriente, lì dove allena l’ex tecnico della Roma Rudi Garcia. Un calcio, quello saudita, molto lontano per fascino dalle serate di Champions League, ma è chiaro che le cifre dell’Arabia Saudita siano fuori dalla portata di qualunque club europeo o a stelle e strisce.
Tuttavia c’è chi invece scommette che, nonostante la mega offerta, Cristiano Ronaldo non andrà a giocare in Arabia Saudita. Ne è convinto Piers Morgan, popolare giornalista inglese , che smentisce che il portoghese sia pronto a firmare con Al-Nassr. Per il popolare giornalista inglese per Ronaldo non si tratta di una questione di soldi, la priorità di Ronaldo è quello di entrare in un club in Champions League che estenda il suo record. “Si tratta di un grande desiderio di giocare a calcio ai massimi livelli, battere record e vincere trofei. E lo ha fatto in più Paesi di qualsiasi altro giocatore nella storia”, ha spiegato Morgan al Telegraph.
L’impatto dell’offerta a Ronaldo sul calciomercato
Al di là della scelta finale di Cristiano Ronaldo, l’offerta fatta da Al-Nassr – scrivono gli analisti di Morningstar DBRS in una nota – dimostra che nella competizione dei club di calcio europei per continuare ad attrarre e trattenere i migliori talenti a colpi di mega offerte, ora si aggiunge la variabile Arabia Saudita. “Il risultato finale potrebbe essere un ritocco ulteriore degli stipendi verso l’alto. Inoltre, la Uefa – aggiungono – ha recentemente approvato nuove regole di spesa per sostituire l’attuale regolamento sul fair play finanziario. In base alle nuove regole, nessun club può spendere più del 90% dei suoi ricavi annuali in stipendi, trasferimenti e compensi nel 2023. Questo limite si ridurrà ulteriormente al 70% nel 2025. Pertanto, se i ricavi non non continueranno a crescere, le spese salariali dei club europei saranno necessariamente limitate, causando una riduzione della qualità della squadra nel tempo e uno svantaggio competitivo rispetto alle squadre al di fuori dell’Europa”. “Con l’offerta di contratto fatta a Ronaldo – concludono – la Lega saudita professionistica ha dimostrato la sua capacità e volontà di stravolgere il mondo del calcio. Anche se Ronaldo sceglierà di firmare altrove, ci aspettiamo un aumento delle offerte verso altri giocatori di alto profilo”.