NEW YORK (WSI) – Anche se dei 200 americani presenti nei documenti rivelati nei , non sono emersi grandi nomi, la Casa Bianca si sta adoperando per tentare di tenere i soldi dei propri contribuenti più benestanti in patria. Allo stesso tempo Barack Obama non si sta preoccupando di dove finisco gli asset stranieri generati all’interno dei confini statunitensi.
Il governo ha promesso di cambiare registro. Promuovendo la loro rimozione dalla lista nera dei paesi che non collaborano nella lotta all’evasione fiscale, gli Stati Uniti hanno di fatto finora protetto i paradisi offshore come quello di Panama.
Questo nonostante l’Ocse, organizzazione che annovera fra i suoi principali fondatori proprio l’America, abbia definito Panama “l’ultimo grande paradiso fiscale che continua a consentire ai fondi di venire nascosti in conti offshore al riparto dalle autorità fiscali”.
Nel comunicato di Angel Gurria, numero uno dell’Organizzazione di Cooperazione e Sviluppo Economico, non si citano nemmeno una volta gli Stati Uniti. Eppure l’America è il più ricco e grosso paradiso fiscale al mondo, come hanno anche ammesso alcuni gruppi finanziari come Rothschild, istituto europeo con un secolo di storia.
Gli Usa sono la nuova Svizzera
Panama e Usa hanno una cosa in comune: non hanno accettato le nuove linee guida internazionali in tema di lotta all’evasione fiscale, volte a rendere più difficile per evasori e aspiranti riciclatori di denaro la fuga dalle grinfie delle autorità fiscali. Mentre la Svizzera compie sforzi per indebolire le norme sul segreto bancario, l’America è diventata la meta fiscale preferita di molti ricchi stranieri in cerca di un’alternativa ai paradisi soliti noti.
Non rispettando i nuovi standard internazionali, Stati come il Nevada e il Sud Dakota consentono di tenere nascosti all’IRS e al governo federale i conti dei clienti stranieri benestanti. La stessa Rothschild ha aperto un trust a Reno, in Nevada, a pochi isolati di distanza dai casinò di Harrah’s ed Eldorado. Da lì i patrimoni dei clienti possono essere trasferiti in paradisi offshore come le Bermuda.
Per i consulenti finanziari e il settore della gestione dei patrimoni privati, l’America è un’ottima opportunità di business. In una recente presentazione Andrew Penney, managing director di Rothschild, ha scritto che “gli Usa sono in realtà il più grande paradiso fiscale del mondo”. Il paese, prima economia al mondo, non ha le risorse e la volontà per contrastare il fenomeno dei paradisi fiscali.
Fonte principale: Bloomberg