Nel panorama geopolitico mondiale, i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) sono spesso considerati una forza emergente destinata a rivoluzionare l’equilibrio di potere globale.
Tuttavia, secondo l’economista e accademico Nouriel Roubini, i BRICS non riusciranno a creare un nuovo ordine mondiale come spesso ipotizzato. Questo articolo esplorerà le argomentazioni di Roubini riguardo a questa prospettiva, evidenziando le ragioni che giustificano il suo scetticismo.
Troppe divergenze all’interno dei BRICS
Nouriel Roubini, professore di economia presso la Stern School of Business della New York University, è noto per aver previsto la crisi finanziaria globale del 2008. Le sue opinioni e analisi sono spesso apprezzate per la loro profondità e imparzialità. Secondo Roubini, nonostante le aspettative e le proiezioni ottimistiche, i BRICS non saranno in grado di creare un nuovo ordine mondiale.
Una delle ragioni principali dietro questa visione è la mancanza di coerenza economica e politica all’interno del gruppo dei BRICS. Ogni paese ha le proprie sfide interne e le proprie priorità, che spesso entrano in conflitto con quelle degli altri membri. Ad esempio, la Cina è una potenza economica globale, ma ha una politica estera che spesso crea tensioni con gli altri membri. Allo stesso modo, la Russia ha un’influenza geopolitica significativa, ma è alle prese con una serie di questioni interne complesse. Queste differenze fondamentali rendono difficile per i BRICS agire come un fronte unito per creare un nuovo ordine mondiale.
Inoltre, Roubini sottolinea che la crescita economica dei BRICS ha rallentato negli ultimi anni. Sebbene questi paesi abbiano dimostrato un notevole progresso economico nel corso degli anni, ora devono affrontare sfide interne che minacciano la loro crescita. Ad esempio, il Brasile è alle prese con problemi di corruzione e incertezza politica, mentre l’India si scontra con questioni strutturali e la Cina deve affrontare problemi legati al debito e a una possibile bolla immobiliare. Questi fattori rendono improbabile che i BRICS possano consolidare una posizione di leadership globale e creare un nuovo ordine mondiale.
Ha anche sottolineato che i BRICS sono composti da tre democrazie e due autocrazie, strutture di governo che non si combinano bene insieme. Nel frattempo, Cina e India sono impegnate in una lunga disputa sui confini.
“I BRICS sono un po’ un guazzabuglio che, di per sé, ha paesi molto diversi: economicamente, socialmente, politicamente e geopoliticamente”, ha detto Roubini. “E solo uno di loro sta crescendo molto ora, l’India. Il resto hanno un crescita mediocre.”
Inoltre, Roubini evidenzia le tensioni politiche che possono emergere tra i membri dei BRICS. Sebbene possano condividere una posizione di non allineamento rispetto alle potenze occidentali, ciò non significa necessariamente che saranno in grado di trovare un terreno comune per promuovere una nuova agenda globale. Ad esempio, la Cina è spesso accusata di pratiche commerciali sleali, la Russia è coinvolta in conflitti regionali e l’India ha una relazione complessa con il Pakistan. Queste divergenze geopolitiche rendono difficile per i BRICS agire come un blocco coeso e creare un nuovo ordine mondiale.
Sfida per il dominio del dollaro
Alla domanda sulle sfide al dominio del dollaro, Roubini ha affermato che gli sforzi occidentali per coinvolgere il mondo in via di sviluppo attraverso investimenti significativi contribuiranno notevolmente a garantire il suo futuro.
Nel frattempo, una valuta rivale può fornire protezione dalle sanzioni occidentali, ma da sola non è sufficiente per la crescita, ha aggiunto.
“La creazione di un regime valutario alternativo non implica il successo economico”, ha affermato.