NEW YORK (WSI) – Non sono terrorismo o ebola i rischi maggiori per i mercati, bensì la creazione di un impero russo e la possibilità di una guerra di sanzioni tra Occidente e Russia. Quello sì che avrà un impatto sull’economia reale. “Le implicazioni sarebbero severe”, secondo Nouriel Roubini.
“Malgrado i rischi di attentati terroristici o di grandi epidemie globali, i mercati sono probabilmente razionali a non scontare tali eventi”. L’economista della NYU lo ha detto durante un convegno a Davos.
I mercati l’anno scorso non scontavano le tensioni tra Cina e Giappone. Oggi non scontano eventi come terrorismo, ebola. Anche durante la terribile epidemia della Sars, l’economia non ha avuto un impatto negativo e i mercati hanno avuto ragione a non subirne le conseguenze.
Uno dei rischi geopolitici maggiori riguarda la Russia e Roubini, che ha predetto in anticipo la crisi dei mutui subprime, prevede la creazione di un Impero del 21esimo secolo.
“La crisi in Ucraina rappresenta una metafora delle ambizioni imperiali crescenti di Putin. La situazione è grave e potrebbe trasformarsi in una crisi ancora più pericolosa, ma è solo un pezzo di un puzzle più vasto.
Il presidente russo Vladimir Putin ha un piano: ricostruire l’Impero russo. Anche prima della rivoluzione bolscevica la Russia si considerava un impero.
Le sanzioni occidentali contro Mosca e il deprezzamento del greggio hanno colpito l’economia della potenza euro asiatica. Ma non sarà sempre così.
E il rischio numero uno per l’Europa e per gli investitori, secondo Roubini, è che si entri in “una guerra di sanzioni con la Russia”.
Il calo dei prezzi del petrolio non durerà, ma “potrebbe avere conseguenze impreviste come un accordo tra l’Iran e gli Stati Uniti”.