Per l’economista della New York University, Nouriel Roubini, in Italia la situazione sta rapidamente diventando drammatica. “C’è il 70% di possibilità che dobbiate ricorrere agli aiuti internazionali per la perdita di accesso ai mercati, che per un Paese indebitato è disastrosa”, ha detto, sottolineando la necessità di un governo tecnico.
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“Non è vero che l’Italia è troppo grande per fallire, può fallire benissimo. Il problema è che probabilmente è troppo grande per essere salvata”, ha precisato Roubini, l’economista che predisse con esattezza e grande anticipo la Grande Recessione del 2008. “Le risorse per aiutarla dovranno venire necessariamente dall’European Financial Stability Facility, la cui dotazione andrebbe però raddoppiata, se non triplicata, con una massiccia nuova emissione di bond, da parte della stessa Efsf, che non è detto tra l’altro che stavolta abbiano la tripla A”.
Tutto questo implica un processo politico ampio, concordato, ritualizzato. Per l’economista va reimbastito un negoziato politico a partire dall’opera di convincimento della Merkel sul proprio elettorato, dagli esiti tutti da verificare. Davvero, ha osservato Roubini, Berlusconi pretende che qualcuno gli creda quando dice che sono i mercati a sbagliare? Che l’Italia è sana, che ha buoni fondamentali, addirittura che ha affrontato la crisi meglio di altri?
“Forse avrà un discreto risparmio”, ha dichiarato l’esperto, “ma ha perso la fiducia dei mercati. Il Governo ha perso il contatto con la realtà e la totale assenza di misure pro-crescita ne è una prova ulteriore. Per l’Italia si profilano scenari pesanti e quel che è peggio è che chi sta al vertice non se ne rende conto”, ha avvertito Roubini. In questo quadro, “l’unica soluzione è creare subito un Governo tecnico presieduto da un personaggio prestigioso e al più presto andare alle elezioni”.
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