Nulla di buono in vista per l’economia americana. Secondo l’economista Nouriel Roubini, il mix di politiche annuciate dal neo presidente eletto Donald Trump avra’ effetti negativi sia sul fronte dell’industria manifatturiera sia sul fronte occupazionale.
Lo ha detto in un’intervista alla Cnbc in occasione del World Economic Forum a Davos. “Il mercato sta salendo, nonostante il programma di Trump non abbia senso” ha detto Roubini, aggiungendo che il proposto piano di stimolo fiscale insieme al taglio delle tasse spingera’ in alto i tassi di interesse, rafforzando ulteriormente il dollaro. Tutto questo avra’ effetti devastanti per il settore manifatturiero.
Roubini aggiunge poi che “il rafforzamento ulteriore del biglietto verde rischia di inasprire le posizioni protezioniste del neo-presidente sia sul fronte del commercio sia su quello delle politiche di immigrazione”.
L’economista noto per le sue posizioni pessimiste avverte inoltre che nei prossimi 18 mesi c’e’ il pericolo concreto che, a seguito del caro dollaro dovuto anche alle politiche della Fed, si perdano 400 mila posti di lavoro.
Intanto, sul mercato gli investitori americani ad alto reddito, interpellati da un sondaggio di Ubs Wealth Management, promuovono a pieni voti il neo presidente Donald Trump. Dal giugno 2016, Ubs Investor Watch (una consultazione su un campione di oltre 2000 investitori americani a elevato reddito) sta monitorando l’impatto delle elezioni presidenziali Usa sul pensiero e le azioni degli investitori.
I risultati? Si e’ impennato l’ottimismo degli investitori (dal 39% pre elettorale al 58%) che prevedono condizioni di business e un contesto normativo piu’ ‘friendly’ oltre che una semplificazione del processo legislativo. Inoltre, il 68% degli interpellati si aspettano forti rendimenti contro il 25% pre-elettorale.