ROMA (WSI) – Dichiarazioni precompilate messe a disposizione sul web, sconti – ancora da determinare – per chi accetta i «calcoli» dell’Agenzia delle Entrate senza chiedere modifiche o integrazioni, un rafforzamento del ruolo dei Caf, che potrebbero diventeranno responsabili, anche economicamente, in caso di errori.
Al momento è una bozza che rimbalza tra i computer dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, ma la rivoluzione fiscale del governo passa anche di qui: dal documento che stanno mettendo a punto gli uomini del Fisco per snellire le procedure ed essere più rapidi a recepire le indicazioni dell’esecutivo. Il cambio di passo è arrivato a inizio maggio, quando l’esecutivo ha chiesto all’Agenzia di accelerare sulle fondamenta del nuovo sistema. Un compito complesso, soprattutto perché, dopo l’addio di Attilio Befera, sulla nomina del prossimo capo è ancora in corso un braccio di ferro.
La platea è composta da 30 milioni di contribuenti: per tutti (18,5 milioni di 730, 2 milioni di Modello Unico e 10 milioni di dipendenti che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi), a partire dal 2015, è in arrivo la dichiarazione precompilata, con dati rilevati da atti degli anni precedenti, Cud forniti dalle aziende, informazioni già in possesso di banche, assicurazioni e Poste. Il 730 verrà depositato nel «cassetto fiscale», lo spazio su internet a cui accedere con una password. Ma ci sarà anche la possibilità di consultare il documento attraverso il «sistema bancomat».
Naturale che, almeno nei primi anni, finché la procedura non sarà oliata, per i contribuente ci sia la possibilità di correggere o modificare la dichiarazione. Nel caso di correzioni, dunque, si andrebbe in «assistenza fiscale» con le stesse modalità attuali. All’inizio, dunque, si viaggerà su un doppio regime.
Certo, i nodi da sciogliere restano numerosi. Una delle discussioni in corso all’Agenzia delle Entrate riguarda la necessità di apportare il visto di conformità da parte dei Caf anche in caso di dichiarazione precompilata. Il tema più delicato, su cui i centri stanno alzando le barricate, riguarda il sistema sanzionatorio.
Secondo le Entrate, a fronte di una maggiore responsabilità, i Caf dovrebbero assumersi anche l’onere integrale dei rischi economici, sostituendosi al contribuente nel risarcimento del danno erariale. Contribuente che sarà libero da qualsiasi «peso» in fase di accertamento.
La macchina della riforma, per quel che riguarda il governo, si metterà in moto già venerdì. Nel cdm che dovrà affrontare i temi caldissimi, dalla Pubblica Amministrazione alla corruzione, ci sarà spazio anche per affrontare la semplificazione fiscale. A quanto si apprende i dettagli sul 730 precompilato dovrebbero arrivare solo alla fine del percorso, ma l’esecutivo potrebbe adottare il primo pacchetto di semplificazioni.
«Il sistema fiscale in Italia è quanto di più assurdo, farraginoso e devastante immaginabile», ha detto più volte Renzi. Di sicuro, come anticipato dal viceministro Luigi Casero, si accelererà sulla razionalizzazione dell’accertamento e sulla revisione del sistema sanzionatorio e dell’8 per mille, mentre è probabile che per affrontare il sistema dei giochi pubblici servirà più tempo. Si accorciano anche i tempi per la riforma della fiscalità dei tabacchi: entro questo mese potrebbe scattare la rimodulazione delle accise.
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