MILANO (WSI) – Il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi che si riunirà questo pomeriggio non si troverà sul tavolo solo l’abolizione del tetto al 4% dei diritti di voto per i soci privati. Ma anche una nuova manovra da approvare per portare la banca senese fuori dal tunnel e per tranquillizzare Bruxelles che deve ancora dare il via libera ai Monti bond.
Il nuovo piano, secondo quanto riferiscono all’ Huffingtonpost fonti finanziarie, potrebbe essere ancora più “lacrime e sangue” rispetto alla prima versione: l’aumento di capitale da 1 miliardo potrebbe infatti essere raddoppiato a quota 2 miliardi mentre i tagli al personale incrementati con 1.100 dipendenti in uscita attraverso il fondo di solidarietà .
L’eventuale raddoppio della ricapitalizzazione, su cui una decisione definitiva non è stata ancora presa, e a cui non parteciperà la Fondazione Mps, farebbe dunque diluire ulteriormente l’ente senese lasciandolo con in mano un pacchetto risicato inferiore al 15 per cento.
Oggi, infatti, con una capitalizzazione di 2,579 miliardi di euro, un miliardo corrisponde ad una quota leggermente superiore a quella detenuta dalla Fondazione.
Contro l’eliminazione dei vincoli di voto si sarebbero già dichiarati contrari il vicepresidente della banca Marco Turchi e il consigliere Angelo Dringoli. E anche la discussione su una più massiccia iniezione di liquidità si preannuncia animata. Ma se la proposta viene portata all’attenzione del board, fanno notare la stesse fonti, significa che qualche riscontro sull’arrivo di possibili nuovi soci disposti a investire sul Monte è già stato trovato.
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