Economia

Russia e Cina alleate in Siria, raid aerei della Francia

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MOSCA (WSI) – Mentre la Russia continua nel suo progetto per porre fine al conflitto in Siria, la Francia effettua i primi attacchi aerei contro lo Stato Islamico nel territorio siriano. Nel frattempo Putin, intervistato dalla tv americana alla vigilia della sua partecipazione alla 70esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Uniti (emittenti CBS e PBS) che si terrà a New York, punta il dito contro gli sforzi effettuati finora per porre fine alla guerra in Siria, sforzi che hanno avuto come conseguenza l’ondata inarrestabile di profughi in Europa, che è un problema ancora senza soluzione.

Il governo di Mosca ha inviato aerei da guerra, carri armati e ha rafforzato la base militare russa in Siria, dimostrando la volontà di avere un piattaforma comune con gli USA per un’azione collettiva contro i terroristi. “Sono duemila i combattenti provenienti dall’ex Unione Sovietica che si trovano nel territorio della Siria” – dice Putin – “e c’è il rischio che ritorneranno da noi, quindi piuttosto che aspettare di trovarceli da noi, è meglio aiutare Assad per combatterli in Siria”.

Mentre il segretario di stato americano John Kerry ha dialogato con il ministro deli esteri russo, Sergei Klavrorv, un colloquio definito necessario per coordinare gli sforzi contro i militanti islamici, lo stesso presidente Obama è stato criticato per la mancanza di incisività nell’affaire Siria, dove in 4 anni di conflitto armato sono rimaste uccise 250mila persone. La mancanza di una chiara politica americana, dicono i critici infatti, ha dato l’opportunità allo Stato islamico di espandersi.

E se sul ruolo di Assad, gli USA e la Gran Bretagna hanno allentato la presa di posizione aprendo alla possibilità che rimanga come leader per un periodo di transizione, per Putin l’ultima parola spetta solo al popolo siriano. Sono loro infatti, secondo il leader russo, ad avere diritto a decidere chi e come governare il loro paese. Putin inoltre sottolinea che la Russia non parteciperà ad eventuali operazioni militari sul territorio della Siria o negli altri paesi o per lo meno, oggi non è in programma.

Intanto anche la Cina si starebbe preparando ad unire le sue forze militari con quelle russe in Siria e secondo il senatore russo Igor Morozov, il governo di Pechino avrebbe preso la decisione di prender parte al combattimento contro l’Isis, inviando le sue navi sulla costa siriana.

(Aca)