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Russia minaccia di non importare più auto e vestiti dall’Europa. “A rischio la pace”

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BRUXELLES (WSI) – I Ventotto hanno dato il loro ultimo via libera formale al nuovo pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia. È quanto si apprende a Bruxelles.

Le sanzioni entreranno in vigore domani e a breve e’ attesa una comunicazione del presidente del Consiglio europeo uscente Herman Van Rompuy. Tra le misure punitive per Mosca, in seguito alla crisi ucraina il blocco prestiti per cinque grandi banche statali e significativi ostacoli alle imprese petrolifere e di difesa russe. La notizia è stata subito riportata, sia dalla BBC sia dalle tv russe, come Ntv e Russia Today con grande enfasi.

Il pacchetto di misure adottate dai paesi dell’Unione europea lunedi’ scorso entreranno in vigore martedi’ 12 settembre, si legge in una dichiarazione del presidente Herman Van Rompuy. “Allo stesso tempo, la mia idea e’ che il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) presenti entro la fine del mese una revisione completa dell’attuazione del piano di pace sulla base di una valutazione effettuata dal Servizio europeo di azione esterna.

Abbiamo gia’ sottolineato la reversibilita’ e la possibilita’ di aumentare le nostre misure restrittive – ricorda Van Rompuy – e quindi, alla luce della revisione e se la situazione sul terreno lo consente, la Commissione e il Seae sono invitati a farsi avanti con proposte per modificare, sospendere o abrogare il pacchetto di sanzioni in vigore, completamente o solo in parte”. Queste eventuali proposte, conclude la dichiarazione del presidente, saranno esaminate dal Consiglio “urgentemente, con l’obiettivo di agire se necessario”.

La Russia ha bollato come “illegittime” ed un atto ostile la nuova tornata di sanzioni Ue, approvate l’8 settembre ma la cui entrata in vigore e’ stata di fatto rimandata a domani. Mosca ha fatto sapere che ha gia’ pronte le misure necessarie per rispondere ai Ventotto ma spera che il buon senso prevarra’ tra gli occidentali. La Russia avverte poi la Nato che reagira adeguatamente all’espansione delle infrastrutture dell’Alleanza verso i suoi confini.

Lo ha annunciato il ministero degli Esteri. Il riferimento e’ alle nuove basi in Polonia che al summit di Newport in Galles la Nato ha deciso di creare una “forza di reazione rapida” di 4.000 soldati, una “punta di lancio” per reaggire entro 48 ore ad una minaccia ad uno qualunque dei 28 Paesi membri, escludendo quindi l’Ucraina.

Nel mirino delle nuove sanzioni europee contro la Russia ci sono banche, major petrolifere e industrie della difesa russe. In base al comunicato diffuso da Bruxelles, da oggi la vita finanziaria sarà ancora più complicata per le principali cinque banche statali russe, per tre compagnie petrolifere e per una lista di nove società miste della difesa. A questo si aggiunge l’allungarsi della lista nera di cittadini non graditi in Ue: 24 persone vengono inserite nell’elenco dei soggetti al divieto di viaggio e al congelamento degli asset. Si arriva così a 119 individui.

In merito alle banche, il loro elenco era già noto nel giro precedente di sanzioni: Sberbank, VTB, VEB, Gazprombank e Rosselkhozbank. Le società energetiche sono invece evidentemente Rosneft, Gazprom Neft e Transneft, come già anticipato nei giorni passati, quando le sanzioni sembravano essere rimandate. Ma dopo la richiesta esplicita della cancelliera tedesca Angela Merkel, le misure sono entrate in vigore, con l’odierna pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

E sono una serie di no ai capitali e al business russo, che potrebbero bloccare anche l’attività degli imprenditori europei che in genere si occupano e coprono altri settori. Le banche russe infatti, dalle quali in genere partono i capitali verso l’Europa, vengono messe sotto forte stress.
Vietata ad esempio l’emissione di obbligazioni, azioni o simili strumenti finanziari con scadenza superiore a 30 giorni, emessi dalle banche stesse. Prima erano 90 giorni e già le banche avevano accusato il colpo.
(Agi-TMNews)