Il governo russo appoggerà il piano iraniano di migliorare la cooperazione tra i produttori di gas nel corso del prossimo meeting previsto a Doha. Tuttavia, non firmerà l’accordo teso a creare la cosiddetta “Opec del gas”. E’ quanto afferma il ministro dell’Energia russo, Viktor Khristenko, secondo cui i Paesi consumatori fanno ricorso alla “demonizzazione” dei Paesi produttori per distogliere l’attenzione dai problemi interni. “Si tratta – dice Khristenko – di un tipico comportamento adottato dai politici”.
I ministri dell’Energia di Russia, Iran e Qatar, i tre Paesi che conservano le più alte riserve di gas del mondo, si incontreranno dopodomani nel Qatar con i delegati di altri dieci produttori di gas in occasione del “Gas Exporting Countries Forum”.
Visto dalla Russia, il mercato del gas non merita ancora la promozione a “mercato globale”, anche se “ci sono possibilità che lo diventi tra quindici, venti anni”, dice Viktor Khristenko.
Il capo del dicastero aggiunge che in questa geografia di mercati, per ora frantumata, restano di grande attualità i temi già al centro del G8 di San Pietroburgo. In primo luogo la necessità di mettere in primo piano la “sicurezza energetica”, tema già al centro del summit dello scorso anno. “Esistono diversi mercati al momento – continua Khristenko -: uno di essi è quello europeo”, che secondo il ministro risulta esattamente “speculare” a quello nordamericano. La Russia e gli Usa, tra l’altro, hanno scelto la strada del cofronto delle strategie energetiche e i primi risultati potrebbero vedersi già in estate.
I due mercati – europeo e nordamericano – di fatto rappresentano le due tipologie al momento presenti a livello mondiale. Una vede prevalere il gas “secco”, l’altro il gas “liquefatto”. “Inoltre – ricorda Khristenko – abbiamo un mercato interno, e con questo intendo non quello della Comunità di stati indipendenti, ma quello russo”. Tale mercato si proietta verso il modello europeo, con un progressivo avvicinamento ai moduli del Vecchio continente. Il costo del gas sul mercato russo dovrebbe raggiungere livelli europei entro il 2015, secondo quanto annunciato da Khristenko a ottobre. Dal 2011 “ – conclude il ministro – prevediamo che i prezzi del gas sul mercato interno siano parificati con quelli dell’export, meno i costi di logistica e di dogana”.