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Russia: Putin contro le banche. E la fuga dal rublo continua

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ROMA (WSI) – La Banca centrale di Russia va avanti nel revocare agli istituti di credito la licenza per le operazioni bancarie. Le nuove vittime sono state le tre banche commerciali regionali, esattamente “Universalnij Kredit” e “Narodnij Kredit”, entrambe di Mosca e “Doninvest” di Rostov.

Prosegue il piano di ristrutturazione delle banche in Russia. A essere “eliminate” sono le banche che violano la regolamentazione in atto. Soltanto quest’anno, la licenza è stata revocata a 63 istituti, dopo le 32 revoche nel 2013.

“Narodnij Kredit” versa però in una condizione particolare. I controlli hanno stabilito che la banca non ha più le premesse per operare, in quanto mancano gli asset di qualità. Il problema è che l’istituto gestisce le pensioni e i suoi clienti sono quasi la metà della popolazione e diverse aziende di una regione russa, la Khakassia, nella Siberia meridionale, situata in un’area ricca di ferro, carbone e tungsteno. La banca ha inoltre una buona posizione a Sochi, con una quota di mercato locale dei depositi di circa il 15%.

[ARTICLEIMAGE] Occhio al mercato valutario, dopo che il rublo è crollato al minimo di sempre contro un paniere di dollari ed euro nella giornata di ieri, nonostante l’intervento operato dalla Banca centrale per sostenere la valuta. L’istituto ha speso $1,75 miliardi acquistando il rublo sui mercati valutari, ma è stata incapace di evitare il tracollo.

Il trend della valuta sta pesando sui bilanci delle banche e delle aziende russe in generale, che tra l’altro nei prossimi tre mesi devono rimborsare i crediti ricevuti dall’estero per un valore di $54,7 miliardi.

Il calo del rublo inoltre – che ha perso il 15% negli ultimi tre mesi contro il dollaro- sta contribuendo al peggioramento dell’inflazione, che ha testato il massimo in tre anni a settembre.