Società

Russia: Putin stravince, ormai è zar. Al suo partito 75% della Duma

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Vittoria annunciata per il partito di Vladimir Putin, che con il 90% delle schede scrutinate, si aggiudica il 75% della Duma, la camera bassa del parlamento russo. Il risultato conseguito da Russia Unita è del 54,21%: i seggi che conquisterà il partito del presidente saranno dunque 105 in più rispetto alle precedenti elezioni del 2011, quando riscosse il 49%.

Molto distanti le opposizioni: nell’ordine compaiono il Partito comunista, secondo col 13,45% dei suffragi, il Partito liberal democratico, al 13,24%, seguito da Russia giusta, col 6,17%. Nonostante le difficili condizioni economiche che hanno segnato il Paese negli ultimi mesi, ostacolate dalle sanzioni occidentali unite al pronunciato calo dei prezzi dell’energia (gran parte delle esportazioni russe sono di beni energetici), il Paese dimostra fiducia al partito del presidente, attivo con successo soprattutto in materia di politica estera.

Nonostante i segnali di apertura da parte del premier Dmitrij Medvedev, con l’approvazione una legge elettorale resa più inclusiva nei confronti dei piccoli partiti e l’inclusione federale dei dissidenti di Prp-Parnas, anche in questa tornata elettorale si parla di brogli.

Sarebbero stati filmati operatori che depositavano schede extra nelle urne, anche se i video che testimoniavano queste presunte irregolarità sono sparite presto dal web. Oltre a Parnas, hanno denunciato brogli anche Yabloko, il Partito comunista e l’Ong Golos.

Non si è fatto attendere il commento del presidente Putin che ha definito quello del suo partito un “buon risultato, nonostante l’affluenza non molto alta ma comunque positiva”, poi, guardando al futuro ha dichiarato:

“Davanti a noi abbiamo molte sfide, la vita della gente non è facile e ci sono tanti problemi da risolvere, ma le persone hanno votato Russia Unita e quindi vogliono stabilità. I Russi sanno che le promesse non costano nulla e sanno che noi le rispettiamo”.