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Russia: stop alle esportazioni di grano

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Massimi da 23 mesi per i future sul grano dopo che il primo ministro russo Vladimir Putin ha annunciato una sospensione temporanea delle esportazioni della materia prima agricola e dei prodotti a essa correlati. Tutta colpa dell’ondata di calore (la peggiore da oltre un secolo) che sta colpendo il paese.

Putin ha inoltre stanziato 10 miliardi di rubli ($335 milioni) in sussidi e altri 25 miliardi di rubli in prestiti a favore del settore agricolo. Lo stop alla commercializzazione del grano al di fuori dei confini nazionali avra’ inizio dal prossimo 15 agosto.

L’incertezza sull’outlook del settore nella regione del Mar Nero ha provocato un’immediata reazione sui prezzi della commodity. Al Chicago Board of Trade sono stati toccati i massimi di quasi due anni a $7.85-3/4 per bushel. Da segnalare che le quotazioni restano comunque lontane dai valori osservati nel corso della crisi alimentare negli anni 2007/2008, nel corso dei quali era stata raggiunta quota $13.34-1/2 per bushel.

Le conseguenze della decisione, per quanto non definitiva, da parte della Russia sono monitorate dagli esperti: “il mercato internazionale del grano ora potrebbe vedere le proprie carte rimescolarsi. Si potrebbero aprire delle opportunita’ per l’Europa occidentale e per gli Usa. Le implicazioni potrebbero essere davvero profonde”, ha detto a Reuters un trader.

L’anno scorso la Russia ha esportato 18.3 milioni di tonnellate di grano, superata soltanto da Usa e Ue (almeno secondo i dati del Grains Council).

Si segnala il rally sui seguenti Etf che hanno come sottostante il grano: ELEMENTS MLCX Grains ETN (GRU) e iPath Dow Jones-AIG Grains Total Return Sub-Index ETN (JJG) con incrementi di circa il 5%.