La Lega potrebbe aver ricevuto ingenti finanziamenti dal governo russo in vista delle Elezioni europee. È quanto si legge in un’inchiesta pubblicata sul sito de L’Espresso firmato da Giovanni Tizian e Stefano Vergine, che anticipa i contenuti del libro dei due giornalisti, “Il Libro nero della Lega”.
Dall’inchiesta emerge che, a fine 2018, l’ex portavoce di Matteo Salvini, Gianluca Savoini, stesse negoziando l’acquisto di una partita di carburante russo con cui mascherare un finanziamento da tre milioni di euro alla Lega.
La vicenda risale allo scorso luglio quando Salvini approda a Mosca nella sede delle più grandi realtà petrolifere a livello globale e intreccia i rapporti con un industriale russo legato al sovranismo europeo.
Prove dei contatti ci sono, ma non si sa è stato concluso
Il nodo più importante della vicenda arriva lo scorso 18 ottobre, quando gli inviati dell’Espresso hanno intercettato una riunione tenutasi a Mosca tra sei personaggi di spicco del panorama politico italiano e russo.
I due giornalisti però spiegano che “il condizionale è d’obbligo, perché non sappiamo se l’affare è stato concluso”. Possiamo però indicare con certezza diversi fatti che compongono questa trama internazionale ambientata tra Roma, Milano e Mosca.
E soprattutto possiamo raccontare gli obiettivi dichiarati: sostenere segretamente il partito di Salvini”. Finora intanto, il vicepremier Salvini non ha ancora commentato la notizia. Anche dal Cremlino non c’e stata una reazione da parte di Vladimir Putin.
Il presidente russo continua invece a negare un qualsiasi coinvolgimento russo nelle elezioni presidenziali Usa, scandalo battezzato dalla stampa Russiagate.