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S&P E MOODY’S CAMBIANO IL MODO DI FARE I RATING

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Le due societa’ di rating Standard & Poor’s e Moody’s Investor Service hanno annunciato l’intenzione di redigere un programma di radicale modifica dei parametri di giudizio sul debito delle societa’ americane.

E` infatti sempre piu’ forte l’esigenza di fornire valutazioni che siano piu’ tempestive e che riflettano non solo i prezzi di mercato, ma anche il sentiment degli investitori sulle societa’.

Al riguardo, il prossimo mese Moody’s prevede di diffondere un sondaggio tra i professionisti finanziari, mentre Standard & Poor’s sta pensando di incrementare la frequenza dei rating.

“Dobbiamo trovare il modo di incorporare il sentiment di mercato nel processo di controllo della qualita’ dei rating”, ha detto Clifford Griep, responsabile del credito finanziario di Standard & Poor’s, divisione di McGraw-Hill.

Grief ha poi aggiunto che le agenzie si concentreranno particolarmente nei casi dove c’e` una grande divergenza tra il sentiment degli operatori e il grado dei rating.

Spesso, infatti, come nel caso di Enron, i titoli obbligazionari sono fortemente scontati, mentre il relativo rating sul debito viene erroneamente mantenuto ad ‘investment grade’ (il livello superiore nella scala dei rating sul debito).

Il caso Enron e’ solo il piu’ clamoroso dei sempre piu’ frequenti episodi di collassi finanziari inaspettati. Il fenomeno infatti ha coinvolto blue chips come il gruppo assicurativo Conseco (CNC – Nyse) e il colosso Xerox (XRX – Nyse).

Gli stessi investitori nei mercati obbligazionari confermano che non si sono mai affidati ai rating delle agenzie per formulare decisioni di investimento.

“Rappresentano indicatori lenti, e non c’e` dubbio che i rating dovrebbero fornire un servizio in tempo reale”, afferma Lawrence Post, direttore finanziario del GoldenTree Asset Management, finanziaria che gestisce investimenti obbligazionari per un valore di $2 miliardi.

Tra le questioni piu’ scottanti che sono oggetto di possibile revisione da parte delle agenzie di rating ci sono i cosidetti ‘triggers’, particolari clausole nelle emissioni dei prestiti obbligazionari.

In base a tali clausole, se il debito di una societa’ subisce un declassamento, i creditori hanno diritto a richiedere il rimborso immediato del prestito oppure maggiori garanzie sul debito.

Questo spesso lascia le aziende in crisi di liquidita’ perche’ incapaci di sostenere esborsi spesso voluminosi e soprattutto di trovare un finanziatore pronto ad entrare in aiuto.
Ecco perche’ in alcuni casi l’unica scelta diventa la dichiarazione di bancarotta.

Un altro punto importante che Standard & Poor’s e Moody’s prenderanno in considerazione e’ anche la questione riguardante la presenza di finanziamenti esterni non registrati nei bilanci delle societa’.

A tale proposito Moody’s sta conducendo un sondaggio telefonico su un campione di 300 societa’ americane per appurare la consistenza di tali fondi.