Siena – Tassi di interesse: l’approvazione del pacchetto di misure che permetterà agli Stati Uniti di evitare il cosiddetto fiscal cliff ha diffuso ottimismo ieri sui mercati europei che hanno aperto la prima sessione dell’anno con listini azionari in forte rialzo e spread in forte calo. Il differenziale italiano si è infatti portato sotto i 287 pb, scendendo di oltre 30 pb, mentre il tasso decennale italiano è sceso ai minimi da novembre 2010. Il 2013 per l’area Euro si apre con il caso Cipro ancora da risolvere.
Il presidente cipriota Christofias, come riportato da Bloomberg, avrebbe commentato di non voler considerare nessuna richiesta della Troika che includa la vendita di societĂ pubbliche. Ricordiamo anche che il 17 febbraio a Cipro si terrĂ il primo turno delle presidenziali.
Sul fronte macro segnaliamo l’aumento dell’inflazione tedesca preliminare di dicembre, salita al 2,1% sia per il dato nazionale sia per quello armonizzato. L’incremento è da imputare al rialzo dei prezzi alimentari e di quelli legati al turismo. Dopo il collocamento di ieri della Germania di titoli a due anni con tassi positivi rispetto alla precedente asta, oggi sarà la Francia ad offrire titoli a medio e lungo termine fino a 8 Mld€.
Negli USA borse in euforia dopo l’accordo raggiunto per evitare il cosiddetto baratro fiscale. Compromesso raggiunto grazie soprattutto alla mediazione di John Boehner, presidente della Camera, che ha lavorato per dar vita ad una maggioranza necessaria all’approvazione del provvedimento.
Tra le misure più importanti ricordiamo: 1) l’incremento, dal 35% al 39,6%, dell’aliquota sui redditi superiori ai 400mila dollari per i contribuenti individuali e ai 450mila per le coppie; 2) per le stesse fasce di reddito la tassazione sui dividendi e capital gains viene riportata, come all’epoca di Clinton, dal 15% al 20%; 3) aumento della tassa di successione per ereditare proprietà di valore superiore ai 5 Mld$, dal 35% al 40%; 4) prolungamenti dei sussidi di disoccupazione. L’accordo precede la questione di fine febbraio quando si dovrà decidere la sorte di una serie di tagli automatici alla spesa che sarebbero scattati ad inizio 2013.
L’agenzia di rating S&P ha dichiarato che l’accordo ha ridotto il rischio di una recessione negli Stati Uniti, ma l’outlook rimane negativo in quanto non è stato fatto molto per ridurre in modo sostenibile il debito. La stessa opinione è condivisa da Moody’s, secondo cui il paese deve fare di più per mantenere la AAA. Sul fronte macro segnaliamo l’ISM-Manifatturiero che a dicembre si è riportato sopra soglia 50.
Valute: sessione volatile quella di ieri per l’euro che chiude in deprezzamento verso dollaro dopo le dichiarazioni delle agenzie di rating Moody’s e Standard & Poors. Il cross euro dollaro è sopra area 1,315, con il livello di supporto che passa per 1,31 e la resistenza per 1,322. Borse asiatiche, tranne quella giapponese chiusa per festività , in rialzo sulla scia dell’andamento delle borse americane e del Pmi non manifatturiero cinese che a dicembre è salito, portandosi ai massimi da quattro mesi. Yen in deprezzamento verso euro e verso dollaro. Il cross euro vs yen è in area 114,5, con il livello di supporto a 113,2 mentre quello di resistenza a 115,9.
Materie prime: il compromesso raggiunto negli Usa per evitare il fiscal cliff ha comportato ieri un rialzo delle principali materie prime. Il prezzo del Brent è infatti salito di oltre l’1%, con rialzi che si sono registrati anche per i preziosi ed i metalli industriali. La questione non completamente risolta su fiscal cliff e le dichiarazioni delle due agenzie di rating giustificano l’apertura in calo di oggi delle principali materie prime.
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