ROMA (WSI) – “Strong euro poses risk to recovery, Fabrizio Saccomanni warns”, è il titolo dell’articolo del Financial Times che riporta l’intervista rilasciata al quotidiano britannico dal ministro italiano dell’economia.
Tradotto, “l’euro forte rappresenta un rischio per la ripresa”. Saccomanni lancia un appello a Mario Draghi, dunque alla Bce, affinchè tagli i tassi di interesse e renda la politica monetaria più accomodante, aiutando così le piccole e medie imprese.
I commenti vengono rilasciati dopo che l’euro, lo scorso 25 ottobre, ha testato il massimo in quasi due anni a $1,3832; da allora la moneta unica ha limato i guadagni, tanto che ieri ha testato $1,3441, minimo dallo scorso 18 settembre. Ma il rialzo rimane superiore di più del 2% rispetto al valore di inizio anno.
“L’euro è al momento la valuta più forte del mondo, contro il dollaro, il renmimbi, la sterlina (britannica), il franco svizzero”, ha detto il ministro, aggiungendo: “se comprendo i mercati, vorranno assistere a un’azione concreta a un certo punto e forse prima della fine dell’anno”.
Sull’Italia Saccomanni conferma il proprio ottimismo, dopo la guerra di cifre sul Pil con l’Istat. Nella giornata di ieri, l’istituto ha infatti tagliato le previsioni di crescita del governo, a – 1,8% quest’anno e +0.7% l’anno prossimo, contro il -1,7% e +1% stimato dall’esecutivo.
Il ministro ha ammesso infine che alcune banche italiane potrebbero aver bisogno di raccogliere capitali sui mercati o ridurre alcuni asset, causa gli stress test che partiranno questo mese dalla Bce. Tuttavia, Saccomanni l’ottimista ha anche escluso che ci sia il rischio, per qualsiasi banca italiana, di incorrere in rischi maggiori, o in operazioni di “bail in” per essere salvate attraverso l’imposizione di perdite sui loro creditori.