NEW YORK (WSI) – Lo Stato potrebbe mettere in vendita quote azionarie nelle proprie partecipate, incluse Eni, Enel e Finmeccanica, oppure usare gli asset come collaterale. Per abbattere il debito pubblico, il governo di larghe intese si è convinto che è necessario ripartire da lì.
Lo ha rivelato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni in un’intervista concessa all’emittente Bloomberg Tv.
“Ci stiamo pensando”, ha dichiarato l’ex numero uno di Bankitalia intervistato dal giornalista Ryan Chilcote da Mosca, dove si trova per il G20. “Queste società sono redditizie e stanno fruttando dividendi a bilancio, pertanto dobbiamo valutare la possibilità di usare questo come collaterale nelle strategie di riduzione del debito”.
“Ci sono una serie di idee che stiamo prendendo in considerazione”, ha concluso.
Nel frattempo il primo ministro Enrico Letta ha riaperto ufficialmente la pratica delle privatizzazioni. L’idea è partire da Fincantieri, Ferrovie dello Stato e le Poste.
Proprio la vendita di una parte del patrimonio statale in immobili e aziende (quello disponibile ora è di circa 500 miliardi) ha permesso negli Anni 90 all’Italia di ridurre il carico del debito pubblico intorno al 100% del Pil.
In Borsa, secondo gli analisti di Equita, “si potrebbe quindi creare pressione sui titoli, mentre l’upside speculativo derivante dalla discesa sotto il 30% del governo rimarrebbe limitata dalla presenza della Golden Share”.
Sull’utility Enel il broker ha una raccomandazione di Hold e un target di prezzo pari a 2,95 euro, mentre sul colosso petrolifero Eni il giudizio è Buy con un prezzo obiettivo di 21,5 euro.
Il titolo Enel ha chiuso ieri la seduta la 2,4 euro, le quotazioni di Eni invece si sono attestate a quota 16,61.
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ROMA – “Specifiche ipotesi di vendita riportate da organi di informazione non sono state formulate dal ministro”. Lo precisa il Tesoro in merito alle parole del ministro Saccomanni, che ha parlato “di strategia di riduzione del debito, formulando diverse ipotesi di valorizzazione del patrimonio pubblico, senza mai citare specifiche società”.
Non e’ escluso che il Tesoro decida di cedere quote di societa’ pubbliche – incluse Eni, Enel e Finmeccanica per ridurre il debito. E’ quanto ha affermato il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni in un’intervista a Bloomberg Tv a Mosca, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.
C’e anche l’ipotesi, ha spiegato Saccomanni nell’intervista televisiva a margine dei lavori del G20 di Mosca, di usare gli asset di queste aziende come collaterali. ”Stiamo considerando questo – ha detto il ministro in un’intervista a Bloomberg – queste compagnie sono profittevoli e danno dividendi al Tesoro, cosi’ dobbiamo considerare anche la possibilita’ di usarle come collaterali per la riduzione del debito”. ”Ci sono un po’ di idee che dobbiamo prendere in considerazione”, ha proseguito Saccomanni. In particolare il ministro ha detto: ”spero che prima della fine dell’anno possiamo avere chiara quale sia la nostra visione per una strategia compressiva per uno schema che consenta l’accelerazione della riduzione del debito”.
“Il governo intende valorizzare i propri asset e quindi non esclude in futuro un piano di valorizzazioni che include le partecipazioni delle quale è in possesso”. Lo precisa alla stampa italiana il portavoce del ministro dell’Economia, Roberto Basso a margine del G20.
“Ipotesi questa che andrebbe valutata con molta cautela perché si tratta di società quotate, profittevoli, che forniscono dividendi”, ha proseguito il portavoce del Ministero del Tesoro, precisando alle agenzie italiane il senso dell’intervista concessa dal ministro Saccomanni a Bloomberg Tv, nella quale non si escludeva l’ipotesi di cessione di quote delle partecipazioni del Tesoro in Eni, Enel e Finmeccanica. “Tra le idee da valutare in futuro anche l’ipotesi di utilizzare le partecipazioni come collaterale per operazioni finanziarie”, ha aggiunto. “Tra le ipotesi note anche la cessione di immobili del Demanio”, ha proseguito. L’obiettivo è “contribuire alla riduzione dello stock del debito”, ha concluso.
Debiti p.a:Saccomanni,già a disposizione oltre 10 mld – Ammonta già ad oltre 10 miliardi di euro la somma messa a disposizione per pagare i debiti accumulati dalla pubblica amministrazione. Saccomanni ha precisato che l’intera somma, pari a 40 mld da erogare entro il primo semestre ’14, vale il 2,5% di pil.
Ripresa tra II e III trimestre – “La ripresa? Ci sono indicatori che si materializzerà tra il secondo e il terzo trimestre di quest’anno”: è la previsione del ministro dell’economia. “Anche Bankitalia prevede che il quarto trimestre sarà positivo”, ha aggiunto.
Si tratta di segnali deboli che convivono con la coda della crisi, ha lasciato intendere il ministro: “é tipico delle fasi di inversione di ciclo il fatto che ci siano incertezze ovunque”, ha risposto ad una domanda sui rischi ancora esistenti. Saccomanni ha osservato però che “mentre in passato la politica economica era tutta improntata sulle restrizioni e ci si affidava solo alla domanda esterna, ora il quadro sta cambiando: ora c’é anche un supporto interno certo”, ha sottolineato, citando ad esempio i rimborsi per i debiti della pubblica amministrazione. (ANSA)