Spuntano i retroscena nella battaglia tra Elon Musk e Twitter, il cui ultimo capitolo vede il lancio di una nuova offerta di acquisto da parte del patron di Tesla nei confronti del social media allo stesso prezzo di aprile. Ovvero agli esordi della saga tra il tycoon e la società che cinguetta quando Musk aveva messo sul piatto 44 miliardi di dollari.
Secondo quanto riporta il New York Times, citando fonti vicine alle parti, Musk, che è tornato all’attacco pochi giorni prima del processo, avrebbe iniziato le negoziazioni con Twitter già da qualche settimana. Il suo obiettivo iniziale era quello di ottenere uno sconto sul prezzo iniziale dell’offerta del 30%.
Un tentativo respinto al mittente, a cui sarebbe seguita una seconda proposta, anche questa senza successo, per ottenere una limatura del 10%. Alla fine, lunedì scorso, la resa: Musk ha inviato una lettera a Twitter, offrendo l’intero prezzo iniziale.
La saga Musk-Twitter
Elon Musk e Twitter avevano siglato un’intesa per l’acquisto della società a fine aprile, ma in luglio il patron di Tesla aveva fatto dietrofront accusando Twitter di non aver fornito dati veri su spam e bot (gli account falsi), quest’ultimi a suo avviso superiori al 5% indicato dalla piattaforma. La compagnia aveva reagito facendogli causa in un tribunale del Delaware per costringerlo a onorare l’impegno, sostenendo che la questione dei bot è un pretesto per uscire da un’operazione che Musk non reputa più vantaggiosa. Le due parti sarebbero dovute andare in tribunale il 17 ottobre.
I colloqui si sono svolti poche settimane prima di una resa dei conti in tribunale. Raggiungendo un accordo, le due parti potrebbero evitare il processo. Twitter, dal canto suo, non ha detto se è d’accordo sui passi successivi. Il “Washington Post” riporta che il consiglio di amministrazione di Twitter sta valutando l’offerta di Musk, ma sta prendendo il tempo necessario per rispondere, a causa dei timori che possa essere uno stratagemma legale. L’analista di Wedbush Securities, Dan Ives, ha chiosato:
“E’ un chiaro segno che Musk riconosce che le sue possibilità di vincere contro il consiglio di amministrazione davanti a un tribunale del Delaware sono molto deboli e che la raccolta di 44 miliardi è inevitabile in un modo o nell’altro”.