E’ iniziata oggi a Milano la 13° edizione del Salone del Risparmio, il principale evento dell’industria italiana del risparmio gestito. “Il risparmio oltre la crisi. Accompagnare l’investitore verso scelte consapevoli” è il titolo di un’edizione che si preannuncia da record, con oltre 17.000 persone già iscritte alla kermesse che si concluderà il 18 maggio.
Al termine della mattinata sono già più di 4.000 i partecipanti al Salone, e oltre 1.000 collegati in streaming che hanno assistito alla conferenza plenaria.
Il ruolo del risparmio
Ad alzare il sipario dell’evento, aprendo la conferenza inaugurale, è stato l’intervento del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “non possiamo non considerare il contesto in cui ci muoviamo: gli attuali livelli di inflazione e le politiche monetarie restrittive adottate dalle Banche Centrali e Nazionali impongono un ripensamento del ruolo dello Stato, che deve selezionare con attenzione gli interventi da perseguire. L’implementazione di progetti delegati alla realizzazione del PNRR, in particolare quelli relativi alla doppia transizione, digitale ed energetica, potrà sicuramente contribuire a innalzare il potenziale di crescita dell’economia nei prossimi anni. Non possiamo però fermarci qui. Il clima di incertezza che caratterizza il quadro economico mondiale e la crescita dei tassi di interesse potrebbero rallentare la dinamica degli investimenti e per contrastare questa tendenza è necessario incentivare il concorso del settore privato, che va coinvolto per impiegare e rendere produttiva la cospicua quantità di risparmio disponibile”.
Un messaggio, quello del ministro Giorgetti, pienamente in linea con gli impegni dell’industria che il presidente di Assogestioni, Carlo Trabattoni, ha evidenziato nel suo discorso inaugurale: “Abbiamo una chiara responsabilità, la gestione del risparmio può rappresentare una fonte vitale di crescita economica: colmando il divario dell’educazione finanziaria, facendo emergere il valore della gestione attiva e la sua capacità di offrire protezione, collegando gli investitori alla ricerca di strumenti di risparmio adeguati con le esigenze di finanziamento dell’economia reale”.
Dunque, educazione e cultura finanziaria come uno dei pilastri strategici per il settore. “Gli ultimi dati confermano ancora la limitata alfabetizzazione finanziaria, in particolare in segmenti più vulnerabili, come i giovani”, ha osservato il Presidente. “Tuttavia, proprio queste generazioni dovranno assumersi responsabilità di pianificazione pensionistica superiori alle precedenti, gestire le implicazioni della accresciuta aspettativa di vita, fare fronte ad un più limitato welfare pubblico e incerte prospettive economiche. Dobbiamo quindi agire nello sviluppo di prodotti adeguati ed in linea con le esigenze dei più giovani, come i Piani di Accumulo” ha precisato.
La spinta verso la sostenibilità, inoltre, “sta rivoluzionando il settore dei servizi finanziari – ha evidenziato il Presidente –. Abbiamo il dovere di agire come acceleratore del cambiamento e focalizzarci sugli strumenti che consentono di indirizzare gli asset verso i mercati privati e l’economia reale, attraverso per esempio la nuova normativa degli ELTIF 2.0 e il rafforzamento dei Pir”.
Demografia e risparmio
Il sociologo Giuseppe De Rita ha poi analizzato l’impatto sociodemografico delle crisi degli ultimi decenni. “Ancora oggi stiamo vivendo un ciclo decennale di primato del risparmio: infatti, in dieci anni abbiamo avuto un aumento del valore reale del risparmio pari al 65%. Abbiamo vissuto una vera e propria ‘saga del risparmio’, che tuttavia sta finendo e secondo gli ultimi dati del 2022, per la prima volta, c’è stato un decremento dell’1% dell’aumento del risparmio. Non sappiamo se sia effettivamente finito il ciclo, ma potrebbe essere finita la dimensione del risparmio come preoccupazione fondamentale del cittadino. Occorre quindi capire se il ciclo ripartirà oppure se ne verrà aperto uno nuovo. Dal nostro punto di vista, l’Italia oggi è un Paese in latenza: siamo cittadini maturi, che vivono in un sistema solido e complesso, ma siamo anche sospesi nell’incapacità di fare i conti con le sfide del futuro. Questo periodo di sospensione non può durare a lungo e presto dovremo reagire attraverso un ciclo nuovo, un ciclo di massa: il risparmio è l’asse portante della solidità del Paese, ma occorre capire e prospettare un traguardo nuovo per il futuro”.
Infine, Nicola Palmarini, esperto di innovazione e longevità e direttore del UK National Innovation Centre for Ageing ha affrontato il tema dell’evoluzione del quadro demografico: “nel 2050, 31 Paesi, inclusa la Cina, avranno la stessa percentuale di anziani dell’Italia di oggi. D’altra parte – evidenzia Palmarini – è vero che cresciamo come popolazione ma raggiungeremo un plateau e nel nostro Paese, alla stessa data, ci sarà una popolazione inferiore dell’11% a quella attuale. Questa popolazione sarà più anziana. Aumenta, infatti, del 20% l’aspettativa di vita. Ci sono tre aspetti da rilevare: stiamo invecchiando generalmente in miglior salute; non esiste un processo di invecchiamento standard; l’invecchiamento è molto più malleabile di quello che credevamo.
Servono nuovi prodotti e servizi che ci accompagnino più a lungo. Ricordo infatti che la popolazione over-60 è uno dei pochi motori dello sviluppo economico globale, in grado di generare almeno la metà della crescita di tutti i consumi urbani da qui al 2030: in Italia i due terzi dei patrimoni superiori ai 200.000 euro sono in mano alla fascia over-55. Siamo pronti a immaginare una pianificazione finanziaria per un consumatore che vivrà oltre cent’anni? E dunque – conclude Nicola Palmarini – perché non investire nell’innovazione per il nostro stesso futuro”
La plenaria di apertura si è conclusa con una tavola rotonda con i rappresentanti delle principali Associazioni di settore: sul palco, insieme al Presidente Trabattoni, sono saliti Massimo Doris, Presidente di Assoreti, Andrea Ragaini, Presidente AIPB e Luigi Conte, presidente Anasf.
La promozione di Wall Street Italia per il Salone del Risparmio