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Salone del Risparmio, De Mare (AB): “Per difendersi dalla volatilità, investire con un approccio nuovo”

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In un contesto di volatilità come quello attuale, si deve guardare ai mercati con un approccio nuovo, più sofisticato. D’altronde, se le borse soffrono, non significa che l’intero azionario sia un sentiero minato. L’importante è non farsi prendere dall’ansia e rimanere coerenti con il piano stabilito con il proprio consulente finanziario. Se non mutano gli obiettivi di lungo termine, infatti, il rischio è quello di compromettere il risultato finale.

Così Giovanni De Mare, head of Italy di AllianceBernstein (in foto). Lo abbiamo incontrato in occasione del Salone del Risparmio, che oggi ha chiuso i battenti con il record di presenze: circa 20 mila visitatori all’evento fisico o in streaming. De Mare suggerisce anche di “guardare a strategie che permettono di investire in azioni, riducendo però l’esposizione al mercato. Nella gestione della volatilità, ad esempio, ci si può affidare a una soluzione long short. La nostra strategia azionaria flessibile sul mercato americano, ad esempio, è stata in grado catturare circa la metà della crescita dei listini, limitando i ribassi storicamente di due terzi”.

Cosa consigliate di fare ai risparmiatori per difendersi dall’inflazione?

L’impatto di un’inflazione persistente sarà il fattore a maggiore influenza per gli investitori nel corso dei prossimi anni. L’aumento dei prezzi comporta ulteriori ostacoli per le aziende. Se, da un lato, l’inflazione spesso aumenta i ricavi delle aziende, dall’altro lato l’utile nominale deve crescere rapidamente per tenere testa all’aumento dei costi. Oggi i margini di profitto netti a livello globale sono estremamente elevati, il che implica che la redditività è matura per un’inversione di tendenza. Tuttavia, la combinazione di margini elevati, rallentamento della crescita e pressione sui costi di produzione comprimerà la redditività di molte aziende e per questo gli investitori azionari dovrebbero cercare società in grado di sostenere i propri margini, anche nel caso in cui queste condizioni dovessero persistere.

Si dovrebbe poi allargare lo sguardo il più possibile. Il rallentamento della crescita, regimi monetari più restrittivi e le curve dei rendimenti piatte sono in genere fattori che ostacolano asset class come l’high yield. Tuttavia, questi titoli potrebbero rivelarsi una buona scelta nel tempo: i fallimenti post Covid ha già fatto un po’ di pulizia e i fondamentali sono migliori rispetto al recente passato, senza contare bilanci più solidi e un cuscinetto di rendimento più robusto, che può attutire gli effetti di un’economia in rallentamento.

Quali sono le implicazioni del cambiamento climatico per gli investitori?

Il cambiamento climatico ha effetti sfaccettati, con ripercussioni che sono difficili da identificare pienamente, così com’è complesso associare il rischio al singolo emittente. Il modo in cui il cambiamento climatico è in grado di influire su un settore o una regione ha la potenzialità di definire il successo o il fallimento di un business. Un investitore dovrebbe essere pienamente consapevole di ciò.

Quali sono le ripercussioni sugli investitori dell’uso dell’AI?

Grazie all’intelligenza artificiale (AI) si ha la possibilità di far fare alle macchine tutte quelle attività che richiederebbero risorse, in termini di tempo ed energia, che potrebbero essere usate invece per ottimizzare il tempo di analisti e gestori. In AllianceBernstein utilizziamo Abbie, il nostro chatbot proprietario in grado di interagire attivamente, tenere traccia di ricerche e analisi, condurre analisi storiche sulle precedenti decisioni di investimento, raccogliere raccomandazioni o individuare situazioni favorevoli sul mercato e segnalarle ai nostri esperti. Inoltre, Abbie è in grado di prevenire l’errore umano, a vantaggio degli investitori.

Come si può investire tenendo conto del cambiamento climatico?

Quando si tratta di cambiamento climatico, innanzitutto, non si finisce mai di imparare. Per questo al Salone del Risparmio 2022 abbiamo proposto il tema La rivoluzione del 2030: le sfide del cambiamento, coinvolgendo Andrea Moccia, geologo e divulgatore scientifico, fondatore di Geopop. L’obiettivo era quello di parlare di sostenibilità in modo semplice e diretto, comprensibile a tutti. AllianceBernstein ha inoltre una partnership strategica con il The Earth Institute della Columbia University, che affianca i team di gestione con percorsi formativi dedicati alla valutazione dei rischi climatici che possono influenzare le decisioni sulle aziende da inserire in portafoglio. In pratica abbiamo rimandato i nostri esperti a scuola.