I ministri delle Finanze dei paesi europei hanno deciso di approvare il pacchetto di aiuti al Portogallo da €78 miliardi per 3 anni, a condizioni che il governo attui una serie di riforme per ridurre le spese e velocizzi il processo di privatizzazione.
Il prestito sarà diviso equamente tra l’European Financial Stabilization Mechanism, l’European Financial Stability Facility e il Fondo Monetario Internazione, con ognuno di questi che verserà €26 miliardi ($36,7 miliardi).
I ministri hanno approvato il piano di aiuti all’unanimità, ritenendolo una mossa fondamentale “per salvaguardare la stabilità finanziaria dell’euro e dell’intera unione”, dice la nota ufficiale. Neppure l’assenza di Strauss-Kahn ha causato un’interruzione dei lavori per il Fondo.
L’accordo segna un traguardo importante per il Portogallo, che deve far fronte a debiti per €5 miliardi il 15 giugno, o rischia il default. Le stime del governo dicono che il rapporto deficit/Pil calerà al 5,9% alla fine del 2011 e raggiungerà il 3% imposto dall’Unione europea nel 2013.
Il Portogallo diventa il terzo paese europeo a ricevere aiuti, dopo i €110 miliardi alla Grecia nel maggio 2010 e gli €85 miliardi all’Irlanda nel novembre 2010.