Sam Bankman-Fried, fondatore ed ex amministratore delegato di FTX, è stato arrestato alle Bahamas, dove si trovava da quando ha richiesto l’azienda ha bancarotta assistita. La notizia è stata diffusa dai media americani, che precisano come il fermo del 30 enne, considerato fino a poche settimane fa il “guru delle criptovalute”, sia il risultato di alcune accuse penali presentate dagli Stati Uniti: indiscrezioni parlano di frode telematica, cospirazione per frode telematica, frode in titoli, cospirazione per frode in titoli e riciclaggio di denaro. Non è esclusa a questo punto la sua estradizione negli Stati Uniti nelle prossime ore.
L’arresto arriva nel giorno in cui Bankman-Fried avrebbe dovuto testimoniare davanti alla commissione per i servizi finanziari della Camera riguardo il collasso finanziario della sua piattaforma. Il Congresso si aspetta di capire come sia stato possibile arrivare al collasso e quali conseguenze potrebbero esserci per gli utenti.
I pubblici ministeri federali di Manhattan hanno in programma di aprire il caso contro di lui nella giornata odierna, “e avranno altro da dire in quel momento”, ha dichiarato Damian Williams, procuratore statunitense per il distretto meridionale di New York.
Nuovo capitolo nella saga FTX
Con l’arresto di Bankman-Fried, si aggiunge dunque un nuovo capitolo alla saga della piattaforma di trading di criptovalute finita in bancarotta, dopo essere balzata agli onori delle cronache come una delle star dell’industria.
Bankman-Fried aveva fondato nel 2019 la piattaforma per le transazioni digitali diventata tra le più importanti al mondo, ma rivelazioni di un sito finanziario, CoinDesk, hanno messo a nudo un buco di bilancio e conti scoperti.
L’exchange di criptovalute ha dichiarato bancarotta l’11 novembre dopo aver faticato a raccogliere fondi per evitare il collasso, mentre i clienti si affrettavano a ritirare 6 miliardi di dollari dalla piattaforma in sole 72 ore. Da allora è emerso che Bankman-Fried ha utilizzato segretamente 10 miliardi di dollari in fondi dei clienti per sostenere la sua attività commerciale.
Nel frattempo, FTX ha nominato l’esperto di ristrutturazione John Ray ceo dopo le dimissioni di Bankman-Fried l’11 novembre scorso, poco prima di presentare la domanda di fallimento. Ray, che ha supervisionato la liquidazione di Enron, il gigante del trading energetico che è crollato in uno scandalo e in una bancarotta nel 2001, ha spiegato che il collasso di FTX deriva dall'”assoluta concentrazione di controllo nelle mani di un piccolo gruppo di individui senza esperienza” che non hanno attuato i controlli che sono “necessari per un società alla quale viene data fiducia con soldi e asset”.