Samsung, azienda sudcoreana leader nella produzione di smartphone e chip di memoria, ha annunciato una riduzione del 78% nel suo utile preliminare per il terzo trimestre del 2023.
L’azienda ha detto che il suo risultato operativo calerà a 2.400 miliardi di won (circa 1,8 miliardi di dollari) nel periodo luglio-settembre 2023, rispetto ai 10.850 miliardi dell’anno precedente. Le stime parlavano di un profitto di 2100 miliardi.
Nonostante la riduzione su base annua del 78%, il risultato di Samsung per il terzo trimestre 2023 è notevolmente migliorato rispetto al primo e al secondo trimestre, quando il calo era stato pari al 95%. Benché significativa, questa diminuzione è risultata inferiore alle previsioni iniziali, dato che si ipotizzava un calo dell’80%, segno che l’azienda sta iniziando a riprendersi dopo un periodo difficile.
Perché per Samsung questo è un risultato positivo
Ko Yeongmin, analista di Daol Investment & Securities, ha commentato ai microfoni di Reuters che questo risultato:
È migliore di quanto previsto. Nonostante le sfide nel settore dei chip, la diminuzione dei prezzi dei chip di memoria si sta stabilizzando, e ci si aspetta un ulteriore calo limitato.
Nel primo e nel secondo trimestre del 2023, Samsung aveva rispettivamente registrato perdite nell’unità dedicata ai microchip di 4580 miliardi di won e 4360 miliardi. Questi risultati sono stati influenzati da tre macroproblemi che hanno colpito il settore dell’elettronica: il calo globale dei prezzi dei chip di memoria, il rallentamento economico a livello mondiale e i tassi di interesse elevati, che hanno ridotto la domanda di beni di consumo, in particolare di dispositivi elettronici.
La ripresa parziale di Samsung è stata attribuita a una maggiore focalizzazione sui microchip più avanzati, come le DRAM (memoria ad accesso casuale dinamica, ovvero una memoria volatile capace di conservare i dati in memoria sino a che riceve alimentazione elettrica), che sono al momento molto richieste e che generano maggiori ricavi, con i prezzi di alcuni di questi semiconduttori DRAM che hanno cominciato a salire verso la fine del trimestre precedente. Al contrario, la produzione di chip meno avanzati come i Legacy chips è stata limitata.
Samsung ha programmato di rilasciare i risultati definitivi del terzo trimestre, con tutti i dettagli, il 31 ottobre, con la società che ha anticipato che le entrate probabilmente diminuiranno del 13% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale di 67.000 miliardi di won. Il risultato operativo previsto per la divisione mobile sarà di circa 3.000 miliardi di won, in linea con quello registrato nel periodo luglio-settembre 2022.
Il terzo trimestre dell’anno solitamente rappresenta un periodo positivo per le divisioni mobile di Samsung, poiché è in questo periodo che vengono lanciati sul mercato i suoi smartphone di punta.
Intanto la rivale Nvidia raddoppia il fatturato
Nel secondo trimestre fiscale del 2023, concluso il 30 luglio, l’azienda statunitense Nvidia, leader nel settore delle unità di elaborazione grafica, ha registrato un raddoppio del fatturato a 13,5 miliardi di dollari. Le entrate sono state quasi equivalenti alle vendite dell’intero anno 2021. È interessante notare come il modello di business dell’azienda si sia evoluto.
La divisione che si occupa dei microchip per i centri dati, una volta un’attività secondaria, è diventata oggi la più importante, con un fatturato di 10,3 miliardi di dollari nel trimestre in questione (superando le stime iniziali di 7,9 miliardi). La divisione dei chip per il gaming, che un tempo rappresentava il principale traino delle vendite, ha invece raggiunto un valore di 2,4 miliardi di dollari.
L’anno orribile del settore dell’elettronica di consumo
Il 2023 è stato uno degli anni più brutti per il settore dell’elettronica, che ha riportato gravi perdite negli ultimi mesi causa l’aumento del costo della vita.
Secondo un rapporto di Counterpoint Research, uscito ad agosto di quest’anno, “il 2023 è sulla buona strada per diventare l’anno peggiore per le spedizioni globali di smartphone negli ultimi 10 anni”, con le previsioni che le spedizioni diminuiranno del 6%, a meno di 1,2 miliardi di unità.
Il maggiore indiziato ad aver contribuito in modo determinante a questa frenata, secondo Counterpoint, è il mercato asiatico, che non sta registrando la crescita sostenuta che si era ipotizzata e che anzi, a partire dalla Cina sta vivendo un momento di rallentamento che ha iniziato a preoccupare i mercati e ad avere riflessi negativi anche sulle economie emergenti dell’area.
Ma non va meglio nemmeno per il Nord America, dove anche per il secondo semestre dell’anno le vendite di smartphone sono previste in calo, per una prestazione complessiva da gennaio a dicembre che potrebbe arrivare a una discesa delle vendite a due cifre. A porre rimedio a questa dinamica non sarebbero sufficienti, secondo l’analisi di Counterpoint Research, un mercato del lavoro in ripresa e il rallentamento dell’inflazione. Lo scenario che si sta delineando è quella di una parte sempre più consistente di consumatori che si dimostra restia a sostituire i propri vecchi modelli di smartphone con altri più moderni, per un tasso di sostituzione mai così basso negli ultimi anni, su scala locale e anche globale.