NEW YORK (WSI) – Il destino di San Marino e’ nelle mani di Wafik Grais. E’ lui il governatore della banca centrale di uno dei paesi piu’ piccoli al mondo con un passato da paradiso fiscale. Grais, passaporto egiziano, deve cercare di rimettere in sesto le finanze delle sei banche che hanno sede sul suo territorio, attualmente – come ricorda la Stampa in un articolo – “gravate dalla più grande mole di crediti deteriorati d’Europa in rapporto alle loro dimensioni: il Fondo monetario calcola che alla fine del 2015 erano pari al 47 per cento dei prestiti, il 140 per cento del Pil, al cambio due miliardi di euro”.
“In sei anni –si legge nell’articolo di Alessandro Barbera sulla Stampa – San Marino ha bruciato un terzo del prodotto interno lordo, il peggior crollo del Continente. Ovviamente la ragione non è solo nelle conseguenze della recessione: nel giro di pochi anni e dopo svariati scandali, governo e agenzia delle entrate hanno mandato al tappeto una delle storiche cassaforti dell’evasione italiana. Gli scudi fiscali di Tremonti prima e la voluntary disclosure targata Renzi hanno fatto il resto: si calcola che negli ultimi sei anni da San Marino sono usciti più di quattro miliardi di euro. Nei forzieri sanmarinesi sono rimaste soprattutto le grane. Lo scrivono gli esperti del Fondo nel loro ultimo rapporto: almeno la metà di quei crediti deteriorati appartengono a clienti non residenti” .
Il problema non sembrano i conti pubblici che, a quanto pare, non sono messi male: quest’anno il deficit è dell’1,2 per cento, il debito è al 24,4. Il problemi risiede nelle banche. Come ricorda Alessandro Barbera,
“la Cassa di risparmio di San Marino è alla quarta ricapitalizzazione in quattro anni e il risultato è un aumento del debito pubblico del dieci per cento” .
Per rimettere ordine nel sistema sanmarinese Grais ha chiesto assistenza tecnica al Fondo Monterio Internazionale e forse, secondo rumors, anche un prestito. Dal canto suo, l’Fmi ha emesso giudizi positivi per i progressi realizzati sul fronte delle banche e sulla ridefinizione degli impegni assunti in ambito europeo con la convenzione monetaria.
La trasferta di questi giorni a Washington del numero uno della banca centrale di San Marino per gli incontri del Fondo e’ stata anche l’occasione per un faccia a faccia, il primo, fra Wafik Grais e il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, al quale sono stati illustrati i “progetti in corso e approfonditi i temi di collaborazione tra le due banche centrali, delineando i prossimi incontri tecnici tra i due organismi di vigilanza”
“Fmi e Banca Italia hanno espresso apprezzamento per le iniziative in corso e manifestato ampia disponibilità a collaborare per il processo di riorganizzazione e rilancio del settore bancario sammarinese, con l’auspicio che sia data finalmente consequenzialità nell’operato e tempi di realizzazione rapidi”, si legge in una nota diffusa dalla delegazione di San Marino.
Fonte: la Stampa