NEW YORK (WSI) – Gli italiani, anche quelli con redditi più bassi, fanno sempre più ricorso al privato per le cure mediche. Una scelta che appare obbligata di fronte ad un servizio sanitario pubblico sempre più intasato. E’ quanto mette in evidenza l’ultima indagine firmata Censis e Rbm, l’Assicurazione specializzata proprio sulla salute, secondo cui nel 2014 gli italiani hanno sborsato un miliardo di euro in più nel 2014, per una spesa complessiva di 33 miliardi di euro di spesa sanitaria.
La spesa per l’assistenza nelle strutture pubbliche supera i 110 miliardi di euro.
Nel dettaglio delle cifre, nell’ultimo anno sono stati oltre 9 milioni gli italiani ad avere effettuato visite specialistiche nel privato a pagamento intero di cui 2,7 milioni sono persone a basso reddito: a spingerli è stato l’allungamento delle liste d’attesa nelle Asl e negli ospedali: 20 giorni in più per una risonanza magnetica al ginocchio (da 45 a 65 giorni), 12 giorni in più per una ecografia all’addome (da 58 a 71 giorni), 10 giorni in più per una colonscopia (da 69 a 79 giorni).
Tutto questo provoca un’ansia crescente per la salute.
Il 63,4% si dichiara insicuro rispetto alla copertura sanitaria futura mentre il 54% degli italiani indica come priorità del welfare la riduzione delle liste di attesa (il 62,6% dei 29-44enni, il 59,1% dei residenti al Sud). (mt)