Il centrodestra conquista la Sardegna con la Lega leader indiscussa. E’ Christian Solinas il nuovo presidente della Regione Sardegna, dopo aver stravinto le elezioni regionali con quasi il 48% delle preferenze, sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Mentre ci si aspettava un risultato a doppia cifra, il Movimento Cinque Stelle con il suo candidato Francesco Desogus si ferma al 9,4%. Una nuova disfatta per i pentastellati dopo quella in Abruzzo e iniziano a circolare voci insistenti che mettono a rischio la tenuta del governo. Il vicepremier Luigi Di Maio si affretta a dire che l’esecutivo non cambia e va avanti per la sua strada.
Il Movimento 5 stelle è vivo e vegeto. Io non vedo nessun problema per il governo e tra l’altro il governo è al lavoro sui dossier più importanti stanno arrivando decine di migliaia di richieste su Quota 100 e allo stesso tempo stiamo lavorando a mettere in piedi quello che è il piano per le start up innovative che presenteremo il 4 marzo a Torino, un miliardo di euro per le idee innovative. Per il governo non cambia niente. Spero che per la Sardegna possa cambiare qualcosa ma se governano queste ammucchiate è un po’ difficile.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’altro vicepremier, Matteo Salvini, il vincitore di questa tornata elettorale. Intervistato a ‘Quarta Repubblica’ su Rete 4 il ministro dell’Interno afferma:
A livello nazionale non cambia nulla perché è un dato locale. Nella vita si vince e si perde. Si tratta di lavorare. Non bisogna esaltarsi quando si vince e non bisogna fasciarsi la testa quando si perde. Comunque non mi sento più forte io e Luigi non deve sentirsi più debole. (…) Dalle politiche a oggi se c’è una cosa certa è che su sei consultazioni elettorali, la Lega vince 6 a zero sul Pd. Anche in Sardegna, dopo il Friuli, il Molise, Trento, Bolzano e l’Abruzzo i cittadini hanno scelto di far governare la Lega. E come in Abruzzo anche in Sardegna è la prima volta che ci presentiamo alle Regionali. Grazie a tutti quelli che hanno deciso di darci fiducia. Non penso che ormai si possa parlare di voto di pancia di paura o di frustrazione: non saranno mica scemi tutti gli italiani che votano Lega”.