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Apple perde lo scettro di prima società al mondo per capitalizzazione di mercato

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Apple perde lo scettro di prima compagnia al mondo per capitalizzazione di mercato. A superare il gigante di Cupertino è Saudi Aramco, il il big petrolifero con sede a Dharan che, durante le contrattazioni di ieri, ha visto il market share attestarsi intorno ai $ 2,43 mila miliardi (dati FactSet).

Apple, da giorni nel mirino delle vendite insieme ai titoli hi-tech, ha invece chiuso la seduta di ieri con perdite superiori al 5% una capitalizzazione che vale $ 2,37 mila miliardi. Da gennaio, le azioni del colosso di Cupertino hanno lasciato sul terreno il 20%.

Se da una parte il sorpasso di Saudi Aramco è per lo più simbolico, dall’altra mostra chiaramente come i mercati stiano cambiando rotta mentre l’economia globale è alle prese con l’aumento dei tassi di interesse, l’inflazione e i problemi relativi alle catena di approvvigionamento.

Se Apple scende, le azioni Aramco sono invece in modalità rally: da inizio anno, i titoli hanno segnato un aumento di oltre il 27%. Lo scorso marzo, il colosso petrolifero ha inoltre riferito che il suo profitto dello scorso anno è più che raddoppiato a causa dell’impennata dei prezzi del petrolio.

Apple perde anche lo scettro di numero uno nella produzione di smartphone

Per l’azienda californiana, quello attuale, non è certo un periodo facile. Secondo i dati diffusi pochi giorni fa dalla società di ricerche di mercato Canalys, nel primo trimestre 2022, Apple avrebbe perso anche lo scettro di produttore numero uno di smartphone: la quota di mercato è scesa al 18%, una percentuale in calo rispetto alla quota del 22% detenuta nel quarto trimestre 2021.
La perdita di Apple si è tradotta in un guadagno di Samsung, che ha invece riacciuffato il primo posto nella classifica mondiale.
Nonostante la contrazione della quota di mercato, Apple ha comunque riscontrato una buona accoglienza per la sua serie di iPhone 13, hanno affermato gli analisti di Canalys, che prevedono per l’iPhone SE di terza generazione un “importante driver di volumi nella fascia media” per i conti della società.

Trimestrale oltre le attese

In compenso, i conti finora tengono. Cupertino ha chiuso il secondo trimestre dell’esercizio fiscale con ricavi in crescita del 9% a 97,3 miliardi di dollari, ben sopra le attese degli analisti grazie alla forte domanda di iPhone e di servizi. In rialzo anche l’utile netto, salito del 6% a 25 miliardi.

La divisione servizi – che include l’App Store, gli abbonamenti iCloud e i servizi digitali di musica e intrattenimento – ha sperimentato un trimestre record con ricavi in crescita del 17% a 19,8 miliardi. le vendite di iPhone sono salite del 5,5% a 50,6 miliardi, ovvero il 52% dei ricavi totali. Positivi anche i risultati in Cina, dove nonostante i lockdown i ricavi di Apple sono saliti del 3,5% a 18,34 miliardi.

“Il trimestre è un testamento alla nostra attenzione senza sosta nell’innovazione e nell’abilità di creare i prodotti e i servizi migliori al mondo”, ha affermato l’amministratore delegato Tim Cook osservando, in varie interviste, come le strozzature alle catene di approvvigionamento si sono ridotte nei primi tre mesi dell’anno rispetto al quarto trimestre del 2021.