La manovra così com’è non va più bene: è da riscrivere. Sembrerebbero queste le parole pronunciate dal ministro degli Affari Europei Paolo Savona nell’ultimo Consiglio dei ministri. Il retroscena lo svela oggi Il Corriere della Sera.
L’affermazione di Savona “parte da un convincimento”, dice il quotidiano, “è la previsione di come andrà a finire” l’estremo tentativo di mediazione di Conte con Juncker. E in politica come nello sport squadra (e tattica) che perde si cambia.
Nell’esecutivo “ormai i ministri sembrano posizionarsi in vista di nuovi equilibri”. E se il titolare dell’Economia, Giovanni Tria, come raccontano fonti accreditate, sfruttando il buon rapporto stretto con Salvini pensa di avere un ruolo importante anche in futuro, Savona appare disilluso. “Così non reggeremo a lungo“, avrebbe detto il ministro, tradendo la causa sovranista.
Nessuno sarebbe preparato ad un default immediato del governo e sia maggioranza che opposizioni si troverebbero dinanzi ad un vicolo cieco. Se Luigi Di Maio – leader del MoVimento 5 Stelle – immagina con l’anno nuovo una nuova squadra di governo ma sempre con la Lega, il leader del Carroccio sa che se ci fosse una crisi di governo ora, “sarebbe una sconfitta per noi” avrebbe detto ai suoi.
Savona appare disilluso scrive sul quotidiano il giornalista Francesco Verderami che racconta di come ieri il ministro, in un convegno, prima ha citato «il maestro Cossiga» per dire che «l’economia è un grande imbroglio politico», poi ha puntato l’indice contro i «sovranismi» che «quasi certamente» danneggeranno lo sviluppo globale.